Tentato omicidio a sprangate del vice comandante della Tenenza della Guardia di Finanza, il prossimo 30 novembre si tornerà in aula, nella Corte di Appello di Roma.

La Procura di Latina infatti, che per il principale imputato aveva chiesto 8 anni di reclusione, ha deciso di impugnare la sentenza di primo grado che, al contrario, lo assolveva e a gennaio ha depositato il ricorso. Nelle scorse ore è stata scelta la data dell'udienza.
La vittima, Gaetano Reina, il 15 aprile del 2014 venne aggredito a colpi di spranga mentre si stava recando in caserma a Cisterna. Due soggetti, Elson Ivanaj e Arbis Vjerdha, lo seguirono e lo aggredirono, ma il vice comandante della Finanza si accorse di quell'assalto alle spalle e riuscì a schivare il primo colpo e, forse, a salvarsi. I due immigrati fuggirono e per qualche ora di loro sembravano essersi perse le tracce, ma vennero fermati qualche ora dopo mentre provavano a imbarcarsi per tornare in Albania. Loro, gli autori materiali dell'aggressione, sono stati condannati a 8 anni di reclusione.

Mancava però il mandante. Per la Procura di Latina era proprio Fanfarillo. Un processo lungo e che ha riservato anche diversi colpi di scena con sospetti di depistaggio e di tentativi di influenzare alcune testimonianze. Alla fine però, il 3 luglio 2019, è giunta la sentenza che se condannava gli autori materiali, assolve sia Fanfarillo che il presunto complice Trichei.

Alla base di quella che doveva essere molto probabilmente una lezione, un ritorsione per l'attività di indagine che il vice comandante della Tenenza di Cisterna da tempo aveva indirizzato verso gli affari e le attività del Fanfarillo, secondo gli inquirenti c'era proprio il risentimento di quest'ultimo. Il castello accusatorio costruito dagli investigatori che credevano di aver provato i vari rapporti che legavano direttamente il presunto mandante ad almeno uno dei due immigrati, sospettato peraltro di aver anche fatto da prestanome per l'imprenditore cisternese, non ha però retto.

Da questo processo, dopo una inattesa quanto incredibile ritrattazione da parte di una giovane di Cisterna e del padre, è nato un altro procedimento per l'ipotesi di una corruzione di tali testimoni, forse anche di una terza.

Soggetti che in cambio di qualche lavoretto temporaneo, e forse con la speranza di essere poi magari assunta in modo più stabile in un caso, e nell'altro a seguito della donazione di una vettura - peraltro già vecchi di almeno 10 anni - avrebbero deciso di rimangiarsi tutte le pesanti accuse rivolte a Fanfarillo davanti al Pm. Un'udienza, quella, che sembrava aver dato un colpo durissimo alla tesi accusatoria.

Da qui le nuove indagini, i pedinamenti, le intercettazioni. E il nuovo processo all'apertura del quale la difesa ha anche chiesto di acquisire le sentenza di assoluzione del presunto corruttore.
Ora l'aggressione al vice comandante Reina sarà nuovamente oggetto di una valutazione in aula.