Fine settimana da incubo per una famiglia di commercianti cinesi che vivono da molti anni nel capoluogo pontino, vittime di una banda di rapinatori senza scrupoli che li hanno segregati in casa e non hanno esitato a utilizzare la violenza per assicurarsi la fuga. È successo domenica pomeriggio in una villetta del quartiere Q5-Nascosa, dove i banditi, veri e propri professionisti, hanno sequestrato i figli e un nipote dell'imprenditore per farsi aprire la cassaforte, poi al momento di scappare hanno preso a martellate la macchina del commerciante che, tornando a casa in quel momento, ha speronato la loro auto nel vano tentativo di bloccarli. Un colpo mirato sul quale indagano i Carabinieri del comando provinciale di Latina.

Il piano della banda è scattato quando non erano ancora trascorse le 17, praticamente prima che fosse buio. Stando a un'attenta analisi dei fatti, è molto concreto il sospetto che i rapinatori avessero studiato le abitudini delle vittime prima di passare all'azione. Del resto in quel momento, nell'abitazione della famiglia cinese, c'erano solo i ragazzi, due figli e un nipote dell'imprenditore di 56 anni che in quel momento si trovava nel locale che gestisce, un bar che si trova nel vicino quartiere Q4-Nuova Latina. Visto come sono andate le cose, probabilmente i criminali si aspettavano che l'uomo si sarebbe ribellato alle loro richieste di denaro e hanno fatto in modo di colpire quando lui era fuori casa per lavoro.

Fatto sta che i banditi erano almeno quattro. Uno dev'essere rimasto nella macchina, lasciata all'imbocco della traversa di via Arcangelo Corelli dove si trova la villetta, una stradina molto stretta, certamente per evitare manovre scomode al momento di scappare. Gli altri tre specialisti delle rapine sono entrati nella casa col volto incappucciato: erano armati e hanno fatto inginocchiare i tre giovani con la faccia al muro e le mani bene in vista dietro la schiena. Sotto minaccia, senza ricorrere alla violenza fisica, li hanno poi costretti a indicare loro la cassaforte che custodiva diverse migliaia di euro. Nei primi istanti di terrore, quando gli sconosciuti hanno fatto irruzione in casa, uno dei ragazzi ha avuto la lucidità di afferrare lo smartphone e avvisare il padre di quello che stava succedendo.