È a rischio la tenuta del servizio di riabilitazione neuropsicomotoria che poggia solide basi sull'operato dei centri privati convenzionati con la sanità pubblica. Perché se le esigenze del territorio pontino restano alte, le coperture finanziarie assicurate dalla Regione Lazio non sono più sufficienti, soggette a continui ribassi che lasciano intravedere severi tagli per il prossimo anno. Con ricadute per le famiglie, visto che le strutture non potranno più garantire il servizio per tutti i pazienti, quasi tutti minorenni in età evolutiva, ma anche per gli operatori del settore che a loro volta rischiano di perdere il posto di lavoro.
A lanciare l'allarme è Vincenzo Pagano, rappresentante legale del centro di riabilitazione Erre-D che da vent'anni opera a Latina nella sede di via dei Piceni. «Siamo attivi nel capoluogo dal 1999 e abbiamo ottenuto l'autorizzazione a partire dall'anno seguente - spiega il direttore della struttura - Ma siamo sempre stati discriminati, abbiamo sempre lavorato in extra budget, in attesa che le risorse venissero stabilizzate. Se da un lato l'Asl di Latina autorizza un determinato numero di progetti di riabilitazione, dall'altro lato la Regione non garantisce la copertura necessaria. Se finora abbiamo retto, per il prossimo anno le prospettive sono catastrofiche. A fronte di una domanda crescente, lo diciamo con rammarico perché vuol dire che ci sono tanti bambini bisognosi di terapie, l'Azienda Sanitaria Locale prevede una spesa di circa tre milioni di euro solo per il nostro centro. Mentre la Regione Lazio ha intenzione di stanziare appena 500.000 euro da suddividere tra tutte le strutture che si trovano in provincia, tre in tutto compresa la nostra».
Il solo centro Erre-D garantisce terapie per 360 pazienti dei quali il 90% sono minorenni. Di questi, normalmente un terzo vengono seguiti a domicilio, mentre gli altri con prestazioni ambulatoriali, contando 76 lavoratori tra medici, specialisti e personale amministrativo. I pazienti che si rivolgono a strutture come queste soffrono gravi disturbi neurologici e disturbi dello spettro autistico. Per questo il centro assicura anche un sostegno concreto per le famiglie, oltre ad avere affiancato il mondo della scuola nella formazione degli insegnanti di sostegno.