Troppi decessi nel giro di tre mesi hanno fatto scattare l'indagine della squadra mobile di Latina e un'ispezione della Asl pontina. Diciotto vittime complessive hanno fatto finire sotto la lente la Residenza sanitaria assistenziale di Cori gestita dal gruppo Giomi, dove a fine ottobre venne scoperto un cluster con 85 positivi. Il caso delle morti conseguenti, all'epoca, non destò scalpore e passò quasi in sordina vista la mancanza di allarmi particolari e di ordinanze specifiche. Per la Asl di Latina non ci furono dubbi che a portare il virus all'interno della Rsa fu un operatore, molto probabilmente asintomatico. Quando si sono cominciati a registrare i decessi, la situazione ha iniziato a diventare critica e oggetto di indagine dopo la denuncia alla Procura di Latina presentata dai familiari di uno degli anziani venuto a mancare.

Da qui l'apertura di un fascicolo da parte del procuratore capo di Latina, Giuseppe De Falco, per vederci chiaro. Passata la delega alla squadra mobile si sta ora acquisendo tutta la documentazione sanitaria del caso. La stessa Asl ha predisposto un ulteriore sopralluogo per avere il quadro completo di tutta la situazione. Questo anche in considerazione del fatto che l'Azienda sanitaria aveva scelto proprio la Rsa di Cori come struttura con posti letto riservati ai pazienti Covid dimessi dagli ospedali, che necessitano ancora di assistenza. Resta quindi da scoprire e stabilire cosa non ha funzionato nella residenza per anziani che, va ricordato, è un vero e proprio colosso della sanità privata. Il gruppo Giomi gestisce infatti ospedali, Rsa, ambulatori, case di cura e centri dialisi in tutta Italia.