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Stagionali, il caso in Regione

Riunione con sindacati e associazioni di impresa, non si trovano bagnini e camerieri. L'assessore promette formazione continua e potenziata

Stagionali, il caso in Regione

La prossima settimana il «bubbone» della carenza di lavoratori nel settore del turismo approda direttamente in regione con una riunione convocata dall'assessore Claudio Di Berardino e alla quale sono invitate le organizzazioni sindacali e datoriali «per affrontare la portata del fenomeno e comprendere la qualità e le caratteristiche dei fabbisogni occupazionali». Era prevedibile. Da settimane centinaia di aziende, soprattutto legate al settore balneare e della ristorazione lamentano una carenza cronica di lavoratori stagionali, tutto questo nel momento in cui l'economia del comparto è ripartita e le restrizioni sono ormai pochissime. C'è però un sotteso in questa sorta di trattativa sul futuro del turismo che pesa più delle altre considerazioni e arriva da decine di denunce pubbliche dei destinatari delle offerte di lavoro stagionale. I contratti sono spesso del tutto inesistenti, al meglio si tratta di part time che in realtà diventano full time, non è previsto il pagamento degli straordinari, la retribuzione media non supera mai (per via della formula part time) i 750 euro in busta paga. Si tratta per definizione di lavori saltuari, stagionali appunto, che durano al massimo fino a settembre eppure quest'anno qualcosa è cambiato nell'atteggiamento dei potenziali lavoratori, in teoria tutti under 30, anche se, a guardar bene, si scopre che l'età media di molte figure professionali nella ristorazione e negli alberghi è molto più alta. Per tutta questa serie di motivi la riunione della prossima settimana si annuncia per niente semplice.

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