Gli autotrasportatori di Foggia e di Andria hanno iniziato il blocco da ieri sera, stesso discorso in qualche provincia della Calabria; da noi alcune aziende del territorio hanno deciso, a partire da questa mattina, di non far uscire i propri mezzi. Dopo giorni di protesta pacifica, i camionisti stanno per compiere il passo successivo: fermarsi. Nonostante proprio in mattinata ci sia in programma un nuovo incontro tra le associazioni e il viceministro delle infrastrutture e della mobilità sostenibile Teresa Bellanova. «L'indicazione è di proseguire le trattative in corso con il Governo e aspettare l'esito dell'incontro col viceministro», si legge nel comunicato diramato ieri da Unatras a margine del Comitato esecutivo dell'Unione delle principali associazioni italiane dell'autotrasporto, svolto ieri. «In assenza di risposte concrete e soddisfacenti il prossimo passo sarà quello di assumere tutte le iniziative sindacali necessarie a tutela della categoria senza escludere, nel rispetto della normativa vigente, la proclamazione di un fermo nazionale - si legge ancora nella nota sindacale - Nel complesso giudichiamo in maniera molto positiva il proseguimento del confronto con il viceministro Bellanova, auspicando che sia più consistente e produttivo rispetto a quanto avvenuto nel recente passato, con l'auspicio che rappresenti la presa di consapevolezza, da parte del governo, della grave situazione che stiamo vivendo. Unatras ascolterà quindi con interesse e senso di responsabilità le proposte che il viceministro porterà al tavolo di domani (oggi, ndr) ribadendo che bisognerà agire sia attraverso un sostegno economico adeguato ad affrontare l'eccezionale aumento di costi, sia intervenendo in maniera concreta ed efficiente sulle norme che dovranno garantire una maggiore regolarità del mercato dell'autotrasporto».
In poche parole l'incontro in programma oggi sarà decisivo affinché la protesta pacifica iniziata il 7 febbraio davanti al mercato ortofrutticolo di Fondi non si trasformi in blocco. Quella in programma nella mattinata è una riunione convocata d'urgenza. Ormai la situazione è diventata emergenziale e alcuna aziende della provincia hanno già annunciato che - in attesa di conoscere l'esito della riunione tra Governo e Unatras - non caricheranno i propri mezzi, lasciandoli fermi nei piazzali. In segno di protesta contro gli aumenti del carburante, dell'energia, dei ricambi, dell'Adblue: rincari ormai fuori controllo. L'aumento del costo del gasolio, che nell'ultimo anno ha subito un rincaro di oltre il 30%, e il caro energia (aumento del 55%) hanno impattato in maniera negativa sulla catena del freddo e del trasporto alimentare. A questi numeri va aggiunto l'aumento dei ricambi per la manutenzione dei veicoli di circa il 15% e il prezzo dell'Adblue triplicato in pochi mesi. Tutto ciò rischia di costringere le aziende a tagliare i costi andando a compromettere la sicurezza dei mezzi circolanti. Mezzi che da oggi dovrebbero fermarsi finché non cambierà la situazione.