Deve rispondere di tentato omicidio, danneggiamento, detenzione illegale di arma da fuoco ed evasione, Ciro Milo, il trentunenne di Mondragone che, l'altro pomeriggio ha esploso sette colpi di pistola nei confronti di un ristoratore di Scauri e dei suoi due fratelli, che solo per un caso fortuito non sono rimasti colpiti. L'episodio è stato chiarito da parte dei Carabinieri della Compagnia di Formia, che hanno fatto scattare le manette ai polsi del mondragonese, il quale si trovava nell'abitazione di via San Pietro Apostolo, che aveva preso in fitto, dopo che i giudici del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere avevano disposto gli arresti domiciliari, per vicende di traffico di droga, avvenute nel casertano.

Viveva lì da circa un anno, insieme ai due anziani genitori, ma l'altro pomeriggio si è reso protagonista di un caso, che gli è costato l'arresto e il trasferimento presso il carcere di Isernia. Secondo la ricostruzione fatta dai Carabinieri è stato accertato che i proprietari dell'appartamento, tre fratelli del luogo di settanta, sessantaquattro e cinquantotto anni, si sono recati davanti l'abitazione per invitarlo ad andarsene, visto che tra le parti c'era un contenzioso, con procedura di sfratto. La Multipla con i tre occupanti si è fermata davanti al cancello e dopo una breve discussione il trentunenne ha esploso sette colpi da una pistola 7,65, che si sono conficcati nella carrozzeria dell'auto, infrangendo i finestrini. Solo per un caso non sono stati colpiti i tre, i quali poi si sono recati dai Carabinieri a denunciare quanto accaduto. Gli uomini comandati dal maggiore Michele Pascale si sono recati in forze sul posto, ipotizzando che l'uomo fosse armato. Hanno fatto irruzione nell'appartamento, dove c'era lo "sparatore", che poco dopo ha ammesso le sue responsabilità. Tra l'altro subito dopo aver sparato il trentunenne è uscito di casa per andare a nascondere la pistola, poi ritrovata dai Carabinieri e sulla cui titolarità sono in corso accertamenti. L'uscita dall'abitazione dove era in stato di detenzione domiciliare e il possesso illegale dell'arma, hanno ancora di più aggravato la posizione del Milo, che deve rispondere anche del grave reato di tentato omicidio.

Sembra che il protagonista della vicenda vivesse lì da circa un anno, ma era in contenzioso con i proprietari, che l'altra sera hanno cercato di risolvere la questione recandosi dal suo inquilino, che, per tutta risposta, ha sparato. Nel gennaio scorso la Procura di Santa Maria Capua Vetere aveva emesso un ordine di carcerazione dopo che la sua condanna era diventata definitiva, disponendo la contestuale sospensione della stessa, con la prosecuzione della detenzione domiciliare. Milo era stato condannato ad una pena di quattro anni e sette mesi per spaccio di droga, di cui oltre un anno e mezzo già scontati. Il residuo di pena da scontare era dunque di oltre tre anni, con la prosecuzione degli arresti domiciliari. Quindi in quella casa il trentunenne di Mondragone ci sarebbe rimasto per altro tempo, ma con il trasferimento in carcere ora l'appartamento si è liberato dell'uomo, pur se all'interno, almeno per ora, rimangono i genitori.