Temeva di perdere il posto di lavoro appena ottenuto, dopo essere tornato in libertà per aver scontato un periodo di detenzione e per non avere la patente prevista per la guida di mezzi pesanti. Questi sarebbero i motivi che hanno spinto S.M., trentacinquenne di Torre Annunziata, a forzare il posto di blocco dei Carabinieri a Minturno, dopo il quale è iniziato un inseguimento da film poliziesco, conclusosi sulla Flacca a Salto di Fondi, con il camion che ha preso fuoco e il conducente arrestato. Una vicenda che ha mobilitato i Carabinieri di Scauri, della Compagnia di Formia, della Tenenza di Gaeta e del Commissariato di Ps di Formia. Tutto è iniziato intorno alle 23,30 sulla Variante Appia, quando, in territorio di Minturno, una pattuglia dei Carabinieri di Scauri ha imposto lo stop ad una motrice con semirimorchio, che trasportava lastre di acciaio, destinate a Cisterna.

Il conducente campano, invece, ha continuato la sua corsa, che lo ha visto prima tornare indietro verso Napoli e poi riprendere la direzione Formia, Gaeta e quindi Fondi. All'inseguimento si ponevano i Carabinieri ed anche una pattuglia della Polizia di Stato. Si vivevano minuti di grande tensione, in quanto il trentacinquenne continuava la sua fuga, tanto da costringere gli inseguitori ad esplodere dei colpi di pistola a scopo intimidatorio. Giunto a Salto di Fondi, il mezzo pesante, anche per lo scoppio di un pneumatico, ha cominciato a sbandare, sino a finire contro un guard rail. Si sviluppava così un incendio, domato dai Vigili del Fuoco, che distruggeva in gran parte sia il camion che il carico. L'uomo, inizialmente, sembrava non volesse uscire dall'abitacolo, ma i Carabinieri lo bloccavano traendolo in arresto con le accuse di resistenza a pubblico ufficiale, danneggiamento aggravato.

Veniva arrestato e trasferito presso la caserma dei Carabinieri di Scauri, dove è rimasto sino al primo pomeriggio di ieri, quando è stato celebrato il processo per direttissima presso il Tribunale di Latina, dove il legale dell'imputato ha chiesto i termini a difesa. Il camionista ha chiesto scusa agli operatori, ribadendo che temeva la perdita del posto di lavoro, cosa che non poteva permettersi perché sposato e padre di tre figli. Il giudice pontino Laura Morselli, accogliendo le richieste del Pm Marco Giancristofaro, ha convalidato l'arresto, disponendo il trasferimento in carcere, dovuto anche ai precedenti dell'uomo.