Galeotta fu quella sera del 16 febbraio 2016 quando quattro persone portarono a spasso per Marina di Minturno quattro ordigni esplosivi artigianali di circa 800 grammi l'uno e collegati tra loro da una miccia. Insomma un bel carico capace di fare danni e inserito in un'azione attuata «con modalità mafiosa».


La notte sotto esame
E' stata esattamente quell'azione a validare l'interdittiva antimafia emessa dalla Prefettura di Latina a carico della società di uno dei «trasportatori», una giovane donna del posto, Raffaella Parente, cui la Dda nel 2020 ha contestato quell'episodio. Solo che al tempo dei fatti nonché al momento dell'arresto la Parente era anche socia della Costruzioni Generali, l'impresa attinta, appunto, dal provvedimento del Prefetto di Latina a marzo del 2021. Nella fase cautelare era stata accordata la sospensiva ma la sentenza appena pubblicata ricostruisce le motivazioni su cui poggia il provvedimento e chiarisce anche come il collegamento tra i reati contestati nell'indagine penale e l'attività della società sia stato ricostruito in modo indipendente e dettagliato, concludendo che il ricorso per l'annullamento dell'interdittiva è infondato. Scrivono, infatti, i giudici del Tribunale amministrativo a supporto del diniego al ricorso presentato da Costruzioni Generali per il tramite dell'avvocato Giuseppe Vernacchio: «... dai rapporti informativi acquisiti sul conto dei soci della società ricorrente, è emerso che Parente Raffaella è stata proprietaria del 35% delle quote societarie dal 23.7.2014 fino al 15.12.2020, ed è figlia dell'Amministratore unico e socio, a sua volta figlio dell'altro socio. La medesima è risultata indagata insieme ad altri soggetti nell'ambito del procedimento penale numero 54195/15 della Procura della Repubblica, Direzione Distrettuale Antimafia, presso il Tribunale di Roma e destinataria, in data 01.07.2020, di un'ordinanza di custodia cautelare in carcere...» perché in concorso con altre persone deteneva illegalmente e portava «in luogo pubblico materiale esplodente ed in particolare quattro ordigni esplosivi artigianali contenenti carica esplosiva di miscela pirotecnica della lunghezza di circa 15 cm, calibro 8 centimetri e peso di 780 grammi cadauno, collegati tra loro e innescati da miccia pirotecnica di colore nero. Con l'aggravante di avere commesso il fatto con modalità mafiose ed in particolare avvalendosi della forza d'intimidazione esercitata con il costante impiego della violenza e del conseguente stato di assoggettamento ed omertà ingenerato. Fatto commesso in Minturno il 16 febbraio 2016».