Il ricorso è stato rigettato. Regge in pieno l'accusa dell'inchiesta sul caso Karibù condotta dalla Guardia di Finanza e dalla Polizia per le posizioni di Marie Terese Mukamitsindo, amministratrice della coop e Michael Rukundo, 38 anni, rispettivamente suocera e genero del deputato Soumahoro, ritenuti i presunti responsabili di evasione fiscale. Entrambi avevano impugnato le misure emesse dal gip del Tribunale di Latina Giuseppe Molfese e richieste dal pm Andrea D'Angeli. Il giudice aveva disposto l'interdizione dai rapporti con le pubbliche amministrazioni per 12 mesi oltre al divieto temporaneo di esercitare imprese e uffici direttivi di persone giuridiche. I provvedimenti erano stati notificati lo scorso dicembre e in un secondo momento gli avvocati Luca Marafioti e Fabio Pignataro che assistono gli indagati, hanno impugnato l'ordinanza.
Il Tribunale del Riesame di Roma nel diniego sostiene che esiste un pericolo di recidiva: «desumibile dalle modalità e dei fatti ascritti consumati nel corso di numerosi esercizi sociali e nell'ambito di più società - hanno osservato i magistrati - sottraendo con il sistema fraudolento all'imposizione fiscale importi significativi». I giudici hanno messo in rilievo anche la personalità delle persone finite sotto inchiesta nella conclusione a cui arrivano e con cui confermano l'impianto accusatorio. «La personalità oltre ad essere indicativa di una certa spregiudicatezza, si inserisce in un sistema connotato da rilevanti opacità nella gestione degli ingenti fondi assegnati alla cooperativa sociale e agli altri enti coinvolti, fondi - sostiene il Riesame nelle motivazioni - in parte non rendicontati e in parte utilizzati per scopi apparentemente estranei allo scopo sociale (tra cui acquisto di beni di lusso nel negozio Ferragamo a Roma), in parte destinati ad utilizzi anche all'estero e allo stato non chiariti». Il Tribunale ha aggiunto riferendosi ai due indagati che: «Nella gestione degli enti in mancanza di un presidio cautelare interdittivo imposto continuino ad utilizzare modalità analoghe con grave danno anche per l'erario». Il sistema - in base a quanto ipotizzato - era fondato sull'emissione e l'utilizzo di fatture per operazioni inesistenti e altri costi ritenuti dagli investigatori inesistenti utilizzati dalla Karibù nelle dichiarazioni che vanno dal 2015 al 2019.