Cronaca
22.03.2023 - 18:00
Clonavano auto di grossa cilindrata, per questo sono stati arrestati dalla polizia T.G. di anni 40 e P. G. di anni 63. I due sono indagati per i reati di riciclaggio, ricettazione e uno di loro, il 63enne, anche per falso.
Entrambi i soggetti destinatari delle misure cautelari sono stati arrestati rispettivamente a Pontinia e Cisterna di Latina. Le indagini sono state effettuate dalla polizia di Terracina. Uno degli indagati veniva trovato in possesso di un'autovettura Range Rover modello Evoque a San Felice Circeo all'atto del suo arresto mentre un'altra autovettura di analogo modello, veniva rinvenuta in un terreno limitrofo alla propria abitazione a Pontinia. Dopo accurate indagini si appurava che entrambe le autovetture nella disponibilità dell'indagato risultavano clonate in tutto e per tutto e perfettamente riproducenti altrettanti veicoli in circolazione e nella disponibilità dei rispettivi proprietari che si trovavano in Campania ed in Piemonte. Analoga clonazione inoltre emergeva essere stata effettuata dagli indagati per una Jeep rubata in provincia di Napoli e poi venduta ad una società che veniva a conoscenza della provenienza illecita dell'auto solo successivamente, all'atto del sequestro della stessa.
Gli accertamenti sui rispettivi documenti di circolazione consentivano di acclarare, inoltre, la falsificazione su moduli di carte di circolazione risultate rubate presso un Ufficio motorizzazione siciliano.
Le risultanze emerse da questi accertamenti metteva in luce un collaudato modus operandi a mezzo del quale costosi veicoli rubati venivano rimessi sul mercato con documenti e targhe perfettamente corrispondenti ad analoghi veicoli circolanti.
Grazie alle investigazioni tecniche, su telefoni cellulari sequestrati, emergeva l'effettiva provenienza delittuosa delle medesime autovetture di lusso, accertandosi, altresì, l'avvenuta clonazione e vendita ad opera del P. G. che è risultato gestore di una concessionaria di automobili e che veniva collaborato dal T. G. ai fini della vendita delle automobili di provenienza illecita.
I gravi indizi di colpevolezza raccolti, attraverso le investigazioni e gli accertamenti tecnici, a carico degli indagati determinavano il G.I.P. del Tribunale di Latina ad accogliere la richiesta di Misura cautelare in carcere avanzata dal P.M. titolare dell'indagine e supportata dagli oggetti riscontri degli investigatori.
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