Cronaca
28.03.2023 - 13:30
Sul caso dello stabilimento balneare "Il Sombrero" del lungomare Circe di Terracina, sequestrato per la seconda volta venerdì scorso da Guardia Costiera e Polizia giudiziaria della Procura di Latina, arriva l'intervento della sezione di Latina del Tribunale amministrativo regionale in merito alla concessione balneare che era stata revocata dal Comune. Il Tar, di fatto, non ha rilevato abusi e per questo ha respinto la revoca della concessione ai danni del titolare dello stabilimento, difeso dall'avvocato Toni De Simone.
L'ampio complesso, al momento, resta con i sigilli in attesa del Tribunale del Riesame che si pronuncerà tra dieci giorni. "In considerazione della complessità delle contestazioni mosse al ricorrente - si legge nell'ordinanza del Tar -, degli attuali esiti del procedimento penale avviato a suo carico, a lui al momento favorevoli, nonché, come ricordato dal patrocinio dell'Amministrazione resistente, della prossima scadenza al 31 dicembre 2023 di tutte le concessioni demaniali marittime, appare prevalente la richiesta del titolare a non vedersi privato, per l'imminente stagione balneare, dell'unica fonte di sostentamento per sé e per la propria famiglia. Si ritiene di fissare la seconda udienza pubblica - conclude il Tar - a marzo 2024 per la discussione del merito del ricorso".
Resta da sciogliere il nodo del sequestro. Come noto, già a febbraio dello scorso anno lo stabilimento era stato oggetto di una analoga misura cautelare reale annullata in seguito dal Tribunale del riesame. "Ulteriori approfondimenti investigativi messi in atto dalla Guardia Costiera - aveva reso noto venerdì scorso l'Ufficio circondariale marittimo di Terracina -, suffragati anche da una consulenza tecnica specifica su incarico del pubblico ministero Miliano, hanno evidenziato l'illegittimità dei titoli rilasciati dall'Amministrazione comunale (in questo senso, per dovere di cronaca, va sottolineato che il riferimento è comunque relativo alle precedenti Amministrazioni comunali, ndr) e quindi l'irregolare realizzazione delle strutture che in luogo di essere - strutture stagionali, leggere e di facile rimozione - si presentano come una costruzione stabile e permanente in violazione dei vigenti strumenti urbanistici ed edilizi e pianificazione del demanio marittimo. Peraltro la struttura, così come venne realizzata, vìola i vincoli del vigente piano paesaggistico perché ostacola la libera visuale del mare".
L'intera questione, dunque, lascia intendere che ci saranno nuovi risvolti a breve scadenza
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