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Il fatto

Diciottenne pestato e gettato nel fosso, fermati quattro ragazzi

Si tratta di giovanissimi, tra loro anche una ragazza Intanto si cercano tracce ematiche su una vettura sospetta

Diciottenne pestato e gettato nel fosso, fermati quattro ragazzi

Sono tutti giovanissimi e residenti nei paesi dei Monti Lepini gli indagati per l'aggressione del diciottenne finito in ospedale in codice rosso, dopo essere stato pestato a sangue, per ragioni ancora tutte da chiarire. Due di loro sono di origini straniere e due italiani. Tra loro anche una ragazza.

I quattro sono stati rintracciati dagli uomini dell'Arma dei Carabinieri che si sono mossi a macchia di leopardo fin dalle primissime ore dell'alba non lasciando nulla d'intentato. Tutti sono stati individuati. Sono residenti tra Roccagorga, Sezze e Priverno ed al momento su di loro pendono gravi indizi di colpevolezza, per questo sono stati posti in stato di fermo e solo lo sviluppo delle indagini porterà alle conclusioni attese.

L'aggressione si è verificata a Roccagorga nella notte tra il 29 e il 30 maggio, allorché il 18enne era stato pestato selvaggiamente, da alcuni coetanei, rinvenuto riverso in un canale, dove è riuscito a farsi soccorrere cercando di richiamare l'attenzione dei residenti. Non è chiaro però se si sia trattato di una spedizione punitiva causata da uno sgarro maturato nel mondo degli assuntori di sostanze stupefacenti, e degli spacciatori, o se si stia parlando di qualcosa di più complesso, legato a situazioni collaterali, che potrebbero aver generato una vendetta immediata.

L'operazione lampo condotta dai Carabinieri di Roccagorga, assieme a quelli di Sezze e Priverno, assieme alla Tenenza dei Carabinieri di Terracina, lascia ben sperare dal momento che i militari sono riusciti immediatamente ad identificare quattro persone, tra le quali, anche una donna. L'episodio avvenuto intorno alle tre del mattino, in un piazzale antistante un noto locale di Roccagorga, al momento chiuso. La zona identificata con il nome la Selvotta. Il ragazzo trascinato in quel posto dopo un' aggressione che si sarebbe consumata altrove? Scaraventato dove nessuno avrebbe potuto testimoniare di aver visto un'autovettura disfarsi di quel corpo ferito alle gambe con un punteruolo proprio per rendere impossibile la sua fuga durante il pestaggio? In meno di 24 ore il centro della piccola cittadina dei Lepini è stato battuto in lungo e in largo da molti agenti in borghese e cani addestrati nelle ricerche. Al momento sembrerebbe che un'autovettura con tracce ematiche sia stata rintracciata e posta sotto sequestro. Ora si tratterà di capire a chi appartengano quelle tracce ematiche e dopo i primi riscontri avviati dagli uomini dell'Arma dei Carabinieri comprendere quali siano state le ragioni che hanno scatenato la violenta aggressione subita dal diciottenne di origini rocchigiane. Una risposta, quella data dall'Arma dei Carabinieri, che mette in luce la professionalità dei militari che quotidianamente operano in questo territorio, conoscendo nel dettaglio chiunque si muova nel sottobosco di ambienti purtroppo, sempre più connaturati da gesta violente di giovani emarginati, verso cui poco o nulla si riesce a fare per garantire la loro incolumità da inevitabili "giri" di droga.

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