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Cronaca

Messaggio di fuoco dopo il pestaggio, indagini scientifiche affidate al Ris

Le indagini sul coltello e le tracce ematiche nell'auto incendiata

Messaggio di fuoco dopo il pestaggio, indagini scientifiche affidate al Ris

Proseguono le indagini del Nor e dei Carabinieri di Terracina in collaborazione con le stazioni di Sezze, Roccagorga, Roccasecca, San Felice Circeo e Priverno, in merito all'auto incendiata venerdì notte, di proprietà di uno dei quattro indagati per il tentato omicidio di un giovane di Roccagorga.
Nel corso della settimana che sta per cominciare si dovrebbero avere i primi riscontri del R.I.S. di Roma sulle tracce ematiche ritrovate all'interno dell'abitacolo della autovettura sottoposta immediatamente a sequestro, di proprietà dell'indagato di nazionalità albanese così come dell''arma da taglio, degli indumenti dei componenti del gruppo che - secondo le ipotesi accusatorie della Procura della Repubblica di Latina - avrebbe sequestrato e tentato di uccidere il diciottenne di Roccagorga nella notte tra il 29 e 30 Maggio. Una situazione che si è arricchita di un'altra vicenda, le fiamme appiccate all'auto di uno dei ragazzi di origini romene residente come l'altro albanese a Sezze. Un episodio i cui profili di carattere intimidatorio o ritorsivo, sono al vaglio degli inquirenti che stanno facendo riscontri sulla "regia" che potrebbe aver mosso l'azione dei quattro ragazzi di Roccasecca dei Volsci, Priverno e Sezze in danno del diciottenne di Roccagorga. Da molti mesi i Monti Lepini vedono coinvolti moltissimi giovani in fatti legati al consumo e allo spaccio di droga. Fatti osservati dall'associazione I Cittadini, che assieme ai suoi referenti provinciale Antonio Centra e regionale Antonio Turri, ringraziano lo sforzo encomiabile condotto dalle Forze di Polizia «che restano in numero insufficiente sul territorio dei Monti Lepini» sottolineando come tale carenza «non può essere l'alibi per quanti, a livello istituzionale hanno compiti che riguardano l'educazione e il sostegno ad una gioventù spesse volte abbandonata a se stessa».

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