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Il caso

Il volto violento e drogato di Ponza: altro arresto per spaccio

I residenti protestano per la movida, le forze dell'ordine hanno moltiplicato i controlli ma l'isola è contesa da bande

Il volto violento e drogato di Ponza: altro arresto per spaccio

Il volto violento e fuori dalle regole dell'isola di Ponza sta venendo fuori anche questa estate, tra le proteste di residenti e turisti per il caos notturno e la sequenza impressionante di sequestri di droga. L'ultimo è di poche ore fa e ha portato all'arresto di un uomo di origine campane ritenuto uno dei pusher attivi sull'isola. E' stato fermato dagli agenti della Guardia di Finanza per un controllo nella notte tra il 20 e il 21 luglio a bordo di una Fiat Punto sulla quale viaggiava anche il figlio. Da una perquisizione dell'auto, effettuata con l'ausilio dei cani antidroga, è emerso che effettivamente c'erano quattro dosi di cocaina, per un peso totale di 3,46 grammi, nascoste all'interno di una borsa segnalata, appunto, da uno dei cani.

Vistosi scoperto, l'uomo, che ha già avuto problemi con la giustizia, ha ammesso di possedere anche altro stupefacente, nascosto in un vecchio garage semidiroccato nel quartiere di Le Forna. E' lì che sono andati i finanzieri, sempre accompagnati dai cani segugio che hanno consentito di trovare in un borsello lasciato, appunto, nel garage altri 81 involucri di cocaina per un peso complessivo di 88,12 grammi, più cinque involucri di hascisc del peso di 122,86 grammi. Complessivamente tutti gli stupefacenti una volta sul mercato avrebbero fruttato circa ventimila euro. La droga è stata posta sotto sequestro e nel frattempo il giudice delle indagini preliminari del Tribunale di Cassino ha convalidato l'arresto operato dai finanzieri dell'isola per possesso al fine di spaccio di sostanze stupefacenti.

Su istanza del difensore, all'indagato sono stati concessi gli arresti domiciliari che consentiranno all'uomo di accudire il figlio ma non di continuare l'attività di confezionamento e vendita della droga. L'attività di controllo quotidiano avviata sull'isola dalle forze dell'ordine per cercare di arginare il fenomeno del traffico di stupefacenti è la dimostrazione di una escalation di interesse di intere squadre di spacciatori per la movida di Ponza nei mesi da giugno a settembre, quando la richiesta subisce un'impennata e soprattutto la cocaina arriva per ogni via, attraverso il transito dei passeggeri e delle merci sui traghetti, sui gommoni, su diverse imbarcazioni che fanno scalo o stanno in rada.

Da luglio la domanda di droga sull'isola e i canali di approvvigionamento si moltiplicano ed è il motivo per il quale quest'anno i controlli sono stati a loro volta intensificati in modo esponenziale. Non si tratta di una sensazione degli osservatori né del solo timore dei residenti che guardano con i loro occhi cosa accade attorno ai locali della movida. No, esiste un procedimento arrivato già alla sentenza di primo grado che prova l'esistenza di una concorrenza spietata tra bande di spacciatori per il controllo estivo delle piazze dell'isola di Ponza, squadre che provengono soprattutto dalla capitale in una sorta di trasferta che segue la clientela anche in vacanza. Un traffico serrato e violento emerso in tutta la sua gravità negli atti del procedimento, ancora aperto, per la morte dell'addetto alla sicurezza Gianmarco Pozzi, avvenuta il 9 agosto del 2020 sull'isola e su cui non è stata ancora fatta chiarezza.

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