Il fatto
30.07.2023 - 10:34
Si è sentito male dopo una giornata di lavoro lunga e faticosa. Sembrava e doveva essere una come tante: la sveglia, l'alba, il solito tragitto per andare al lavoro, il sudore e il grande caldo, soffocante con punte che hanno accarezzato i 40 gradi.
Storia di qualche settimana fa. E' stato tra i campi con la schiena abbassata a raccogliere le melanzane e lo ha fatto per nove ore. Poi - una volta tornato a casa - ha avvertito un dolore, stava male. Prima l'ambulanza, poi la corsa in ospedale, il ricovero e un intervento per salvarlo che non è servito. E' morto.
Era provato - hanno raccontato i suoi connazionali tutti indiani - Singh, era provato perchè aveva lavorato tanto in campagna. La salma è ancora in obitorio al Santa Maria Goretti non si sa per quanto tempo resterà ancora lì. La situazione al momento è di impasse, è tutto fermo da diversi giorni. Ci sono le pratiche burocratiche da sbrigare.
Caldo, fatica, lo stress fisico accumulato hanno inciso. Singh, uno dei tantissimi braccianti agricoli «invisibili», non è un morto sul lavoro anche se il confine è sottile. La storia - riportata da Repubblica - del 55enne sbarcato in Italia in cerca di fortuna nel cuore della provincia di Latina - è simile a quella di decine di connazionali che riempiono le campagne dell'Agro Pontino nel quadrilatero tra Latina, Sabaudia, San Felice Circeo e Terracina. Raccolgono pomodori, cocomeri, melanzane. Da anni. E con quei soldi che prendono ci tirano su la famiglia. La paga come hanno raccontato anche alcune indagini è bassa. E' un fenomeno sottotraccia, spesso non preso nella giusta considerazione e che in passato ha portato ad inchieste importanti con processi che sono ancora in corso. Si lega ad un'altra emergenza. Nei giorni scorsi in occasione della 23° edizione del rapporto «Piccoli Schiavi Invisibili», di Save The Children, nell'analisi sui figli dei braccianti nelle province italiane, due in questo caso (Latina e Ragusa), era emerso che i bambini di 9 e 10 anni trascorrono molto tempo soli e crescono fratelli e sorelle. Il livello di scolarizzazione è diffuso, almeno fino a 16 anni. Sono stati segnalati casi estremi tra cui bambini di 6 - 7 anni con depressione e difficoltà a gestire l'emozione tra cui la rabbia a causa della situazione familiare.
Una conseguenza dagli effetti drammatici anche questa. Così come la risposta arrivata dagli intervistati sempre da Save The Children con domande indirizzate ai giovani di 16 e 17 anni che dopo la fine della scuola hanno iniziato a lavorare tra i campi. «Il contratto? Non posso farlo vedere ce l'ha il padrone».
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