Il caso
05.10.2023 - 14:30
Restano in carcere i due gemelli di 20 anni di origini bosniache che domenica 24 settembre in pieno giorno hanno brutalmente picchiato un 19enne in centro ad Anzio, soltanto perché quest'ultimo si era permesso di riprenderli invitandoli a tenere un comportamento diverso: i gemelli stavano correndo a bordo di una Fiat Panda seminando il panico tra i presenti e mettendo a repentaglio l'incolumità di tante persone, nei pressi della fermata dell'autobus di via Battisti.
Il Giudice per le indagini preliminari, preso atto dei gravissimi capi d'accusa ha convalidato il fermo e stabilito che entrambi debbano restare in carcere in attesa di giudizio.
Entrambi, lo ricordiamo, sono accusati di tentato omicidio, insieme ad un terzo ragazzo di 17 anni, che per la stessa accusa sarà giudicato dal Tribunale dei minori.
I due imputati davanti al magistrato si sono avvalsi della facoltà di non rispondere. La difesa aveva chiesto la misura degli arresti domiciliari, che è stata negata.
Ancora in sospeso la posizione di un quarto giovane, che si è presentato alla Polizia sostenendo di aver preso parte all'aggressione al posto di uno dei due fratelli gemelli. Dopo il pestaggio il 19enne era stato anche investito dai suoi tre aggressori mentre era inerme per terra.
Tutta la sequenza dell'aggressione è stata ripresa dalle telecamere di zona.
Il giovane, subito ricoverato all'ospedale, ha riportato un trauma cranico, lesioni e il collasso di un polmone. Ora naturalmente sta molto meglio ha potuto anche raccontare l'accaduto, confermando di essere stato aggredito violentemente dopo aver detto agli di aggressori di non correre con l'auto.
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