Il fatto
06.10.2023 - 08:39
Una delle prime gare importanti affidate dal Comune di Latina sotto la gestione Celentano finisce nell'occhio del ciclone ed è foriera di imbarazzi e di una reazione politica non all'altezza di una amministrazione che dovrebbe agire nella massima trasparenza e non muoversi a scoppio ritardato. Parliamo del cambio di appalto della gestione degli asili nido e della scuola dell'infanzia comunali, passato dalla cooperativa Astrolabio alla Cooperativa Gialla, vincitrice per entrambi i servizi, finito al centro di una conciliazione all'Ispettorato del Lavoro per tutelare la clausola di salvaguardia su tutti i lavoratori e che chiama in causa un rapporto di parentela dell'assessore all'istruzione Francesca Tesone con una dipendente che era stata inizialmente riassorbita e poi licenziata. La dipendente è la madre della Tesone, proprio la figura dell'esecutivo che guida il servizio del Comune che è stazione appaltante della gara degli asili, ed il Comune è il soggetto che affida il servizio ed eroga le somme alla cooperativa vincitrice. In sede di Ispettorato era stato accertato che la lavoratrice, insieme ad altri due «non avrebbero diritto al passaggio (alla coop entrante) - come si evince dal verbale - in quanto appartenenti a scuole ormai passate di competenza statale» mentre erano state escluse altre tre lavoratrici «aventi diritto».
Come mai siano stati forniti questi nomi, se di scuole ormai statali e come mai abbiano sostituito quelli di tre aventi diritto nella lista dei 32 dipendenti forniti da Astrolabio alla Coop Gialla, non è chiaro e non è stato chiarito neanche ieri. Su questo nodo riguardo alle assunzioni segnalato in alcuni articoli da Latina Oggi, è stata convocata una commissione trasparenza dalla presidente Floriana Coletta, consigliera di Lbc. Ed in commissione è stata la Tesone ad autodichiararsi, ma solo dopo una prima relazione del dirigente e dopo che le consigliere Valeria Campagna e Daniela Fiore avevano sollevato il problema. «Abbiamo appreso dai giornali che ci sono dei legami di parentela tra una maestra che figura tra le tre escluse, e che poi ha fatto ricorso, e un assessore - ha detto Campagna - vorremmo capire perché era stata inserita nella prima lista fornita alla Coop entrante se non aveva diritto. Oltre a questo segnalo che il dirigente nella commissione del 12 settembre su questo tema disse che durante il periodo di aggiudicazione era stato rimproverato duramente dall'assessore perché non gli dava informazioni e ha subito delle pressioni».
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