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Il fatto

La "strana" crisi della Cirap: licenzia e non paga venti lavoratori

Cartisano (Uil): «L'azienda ha transato con i dipendenti senza attivare le procedure sindacali e ora non versa le spettanze»

La "strana" crisi della Cirap: licenzia e non paga venti lavoratori

Se la sanità pubblica alimenta un indotto privato che non sembra conoscere crisi, c'è un'eccezione tutta pontina, quella di un'azienda che sembrava solida, o almeno deteneva una fetta importante del mercato locale delle forniture sanitarie e ortopediche, ma nel giro di pochi anni ha vissuto una flessione anomala, finendo nella spirale di una crisi a dir poco sospetta. Nel pieno dell'estate infatti la Cirap 2000, arrivata a contare punti vendita sparsi in diverse zone della provincia di Latina e persino a Napoli, ha licenziato una ventina di lavoratori, per tenerne solo tre ancora assunti, proponendo loro una transazione che hanno accettato quasi tutti con la promessa di essere riassorbiti da una solida azienda pronta a rilevare la quota di mercato. A distanza di mesi non solo tutti gli ex dipendenti sono ancora senza occupazione, ma nessuno di loro ha visto un euro degli stipendi arretrati, quattro ciascuno, e del trattamento di fine rapporto. Ora qualcosa si sta muovendo perché una piccola parte dei venti licenziati, gli unici che non avevano accettato la conciliazione, si sono rivolti al sindacato Uil per rivendicare i loro diritti.


La situazione è degenerata tra luglio e agosto, dopo che una società concorrente, un'importante realtà laziale che produce e commercializza prodotti ortopedici, si era fatta avanti per rilevare la Cirap salvaguardando i posti di lavoro. A quanto pare l'obiettivo dell'azienda pontina era un altro, visto che ha declinato quella proposta per cercare un altro partner, compiendo però una manovra tutt'altro che regolare per svuotarsi della forza lavoro senza aprire una procedura di licenziamento collettivo, necessaria in presenza di un soggetto terzo coinvolto nel passaggio dei punti vendita. Perché l'arrivo di una società pronta a subentrare, non solo era stata annunciata ai dipendenti, ma si è già tradotta nel cambio delle insegne di alcuni negozi, come quello nel centro di Latina.


«Questa fantomatica crisi doveva essere gestita nel confronto tra le parti sindacali - commenta Gianfranco Cartisano, segretario provinciale della Uiltucs Uil - Invece è stata gestita "in casa" con obiettivi ben precisi, ovvero liberarsi delle maestranze nell'immediatezza, non pagare le spettanze dopo anni di sacrificio e mettere sul mercato l'azienda. È uno scandalo occupazionale questo della Cirap, che licenzia lavoratori in un settore che genera profitti, lasciando spazio a nuovi imprenditori senza obblighi per le assunzioni».

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