Il fatto
21.10.2023 - 10:10
Il giudice delle indagini preliminari del Tribunale di Cassino ha scarcerato Vincenzo e Luigi Federico, padre e figlio, accusati di aver aggredito una trentacinquenne di Formia entrando nel suo appartamento mercoledì pomeriggio mentre lei stava riposando. La decisione del gip è arrivata ieri all'esito dell'interrogatorio dei due, ma per Vincenzo Federico resta la misura cautelare del divieto di avvicinamento alla donna con la prescrizione specifica di mantenere una distanza non inferiore ai 200 metri ai luoghi frequentati abitualmente dalla ragazza, tra cui l'abitazione e il luogo di lavoro, e di non comunicare in alcun modo con la vittima; disposta altresì l'applicazione del braccialetto elettronico per poter seguire gli spostamenti del giovane di Formia.
E' invece libero del tutto Luigi Federico.
Stanno intanto migliorando le condizioni della donna che mercoledì ha vissuto attimi terribili nel suo appartamento, dove l'ex compagno si è introdotto forzando una finestra e poi aprendo anche la porta principale da cui è entrato il padre.
La vittima è stata colpita dall'ex fidanzato con un casco e una friggitrice e poi padre e figlio sono andati via portandosi la televisione che si trovava nella casa e lasciando la giovane donna a terra con gravi lesioni su tutto il corpo provocate dai colpi inferti con gli oggetti nonché da svariati pugni e calci.
Padre e figlio sono stati arrestati alcune ore dopo dai carabinieri di Formia con l'accusa di rapina e i militari hanno sequestrato presso la loro abitazione sia la tv trafugata che il casco e la friggitrice usate per l'aggressione. L'episodio, per la violenza posta in essere, era apparso da subito qualcosa di altro e più grave, una sorta di spedizione punitiva forse per la fine della relazione sentimentale.
Una ricostruzione in qualche modo riconosciuta dal giudice che infatti ha applicato il divieto di avvicinamento all'ex fidanzato resosi responsabile dell'aggressione e, insieme al padre, della rapina. A chiarire la sequenza e il movente del raid sarebbe stata la stessa vittima sentita al suo arrivo in ospedale, ma anche alcuni vicini che hanno udito le urla e il trambusto nel pomeriggio, ciò ha indotto uno di loro a chiamare i carabinieri giunti sul posto nel giro di pochi minuti e la situazione è apparsa subito drammatica ma anche dai contorni poco chiari. Non sembrava affatto una rapina «casuale», anche in considerazione dell'orario in cui era avvenuta, ma soprattutto era apparsa spropositata la violenza rispetto alla «refurtiva», in realtà soltanto la tv. Piuttosto era chiaro l'intento punitivo del blitz.
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