Cerca

Il punto

Canna fumaria fuorilegge, processo infinito

Denuncia partita nel 2015, rimozione nel 2019: ma la questione non è chiusa

Canna fumaria fuorilegge, processo infinito

È stato ascoltato ieri il Commissario ad Acta nominato dal TAR per dirimere l'annosa vicenda della canna fumaria di Bassiano che si protrae dal 2004. Si è trattata dell'ennesima udienza di un processo che ha i contorni del paradosso. Il tutto scaturisce da una canna fumaria che ha cominciato a creare problemi nel 2004 e rimossa nel 2019. Nel 2018 è arrivata anche una sentenza in merito di primo grado dopo un tira e molla già di per se esagerato, ma che non ha scritto la parola fine sulla vicenda che vede coinvolti l'ex sindaco di Bassiano, Domenico Guidi, l'ex responsabile dei lavori pubblici del comune lepino, Roberta D'Annibale, il tecnico esterno Giuseppe Bondì, e due cittadini proprietari di una abitazione, Pasqua Pacilli e Mauro Di Meo.

Questa canna fumaria, in eternit, era lesionata e lasciava fuoriuscire fumo all'interno dell'appartamento adiacente la cui proprietaria, Amelia Pacilli, non riuscendo ad ottenere con le buone la sistemazione del problema, è ricorsa al Tribunale. Gli amministratori sono chiamati in causa per inosservanza ai provvedimenti dell'autorità. I proprietari della canna fumaria, per responsabilità oggettive. Lo scorso 11 aprile venne ascoltata proprio Amelia Pacilli, che nel 2015, allo stremo della pazienza, denunciò il Comune di Bassiano per inottemperanza ad un primo provvedimento di rimozione emesso dalla ASL nel 2007. Oltre a contenere amianto, essendo quindi pericolosa, i fumi che fuoriuscivano, danneggiavano l'appartamento. Nel 2009 arrivò l'ordinanza dell'allora sindaco Avvisati per la rimozione o incapsulamento della canna fumaria difettosa. Non successe.

Il sindaco Guidi e l'ufficio tecnico non riuscirono a far eseguire l'ordinanza e nel 2015, quindi, Amelia Pacilli si rivolse al TAR nel tentativo di accelerare le pratiche di rimozione della canna fumaria. Proprio la sezione di Latina del Tribunale Amministrativo Regionale, alla fine del 2021 nominò un commissario ad acta che procedette agli adempimenti tecnici per incapsulare e mettere in sicurezza la canna fumaria in amianto. Di pari passo, il giudice del Tribunale di Latina, Giuseppe Cario, su indagine dei Carabinieri Nas di Latina, dispose un decreto penale di condanna a carico degli imputati, ovvero l'ex sindaco Domenico Guidi, gli ex responsabili dei lavori pubblici del comune lepino, Roberta D'Annibale e Giuseppe Bondì, e due cittadini proprietari dell'abitazione, Pasqua Pacilli e Mauro Di Meo. La canna fumaria venne rimossa per una spesa di 250 euro. Gli imputati però presentarono ricorso generando il nuovo procedimento penale nel quale alcuni capi d'imputazione sono già prescritti ma che ancora prosegue continuando a far aumentare le spese legali dei contendenti.

Edizione digitale

Sfoglia il giornale

Acquista l'edizione

Ultime dalla sezione