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Il caso

Caso Karibu , rigettata dal gip la richiesta per la suocera di Soumahoro

Le difese dei tre indagati che sono ai domiciliari sono pronte ad impugnare il provvedimento al Riesame

Caso Karibu , rigettata dal gip la richiesta per la suocera di Soumahoro

«Ha offerto generiche dichiarazioni spontanee non documentate ed è ritenuto immutato il quadro indiziario». E' un passaggio con cui il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Latina Giuseppe Molfese motiva il rigetto di una misura cautelare meno afflittiva nei confronti di Marie Terese Mukamitsindo, suocera del deputato Aboubakar Soumahoro, destinataria di una ordinanza di custodia cautelare. Da lunedì scorso è agli arresti domiciliari e i reati ipotizzati sono: autoriciclaggio, frode nelle pubbliche forniture, bancarotta. Oltre alla donna, componente del Cda di Karibu, il provvedimento cautelare ha riguardato la figlia Liliane Murekatete, moglie del deputato e infine anche Michel Rukundo nei cui confronti è stato disposto l'obbligo di dimora. Era stata la difesa di Marie Terese, rappresentata dall'avvocato Francesca Roccato, a chiedere al gip a margine dell'interrogatorio di garanzia una misura cautelare meno afflittiva sulla scorta delle dichiarazioni spontanee rilasciate dalla donna.


Aveva negato gli addebiti e di assumere altre cariche sociali come invece contestato. Il gip ha sciolto la riserva. «Non sono scemate le esigenze cautelari», ha sostenuto il magistrato. Nei giorni scorsi si erano svolti gli interrogatori di garanzia: i tre indagati si erano avvalsi della facoltà di non rispondere. Anche Liliane Murekatete aveva rilasciato spontanee dichiarazioni: aveva negato di aver acquistato con i soldi della coop abiti griffati e beni di lusso.

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