Il caso
12.11.2023 - 07:30
«Una volta mi contattò per chiedermi cosa stessi facendo e se volevo una sua foto ed io gli risposi di sì e lui mi mandò una foto di lui nudo integrale che io cancellai subito».
E' un frammento della testimonianza di una delle parti offese nell'inchiesta che si è conclusa nelle scorse settimane nei confronti dell'ex professore di religione del Liceo Majorana e Diacono di 50 anni, da luglio agli arresti domiciliari per violenza sessuale nell'ambito di una indagine condotta dal Procuratore Aggiunto Carlo Lasperanza.
Nel corso delle indagini i Carabinieri della Compagnia di Latina hanno sequestrato all'indagato due telefoni cellulari, un tablet e altri apparati informatici. Il sospetto degli inquirenti è che il professore alle vittime possa aver mostrato dei video dal suo cellulare dove ci sono alcuni sacerdoti che compiono atti sessuali per convincere i minori ad avere dei rapporti. Nelle carte dell'inchiesta in occasione di un abuso subito da una vittima, figlio di amici di famiglia dell'indagato, il docente avrebbe mostrato dal suo telefono un atto sessuale di un sacerdote.
Questo episodio che insieme alla violenza subita ha sconvolto il minore, risale al giugno del 2018 quando la vittima era stata invitata a casa per vedere una partita di calcio in televisione. «Mi faceva spogliare e mi faceva togliere le mutande e io tentennavo e gli dicevo sono piccolo per queste cose». Dagli accertamenti che sono in corso è emersa un'altra circostanza: il professore finito agli arresti domiciliari conosceva l'ex dirigente dell'Azione Cattolica di Tivoli.
Secondo gli inquirenti che indagano non è escluso che dietro ci sia una rete fitta tra le province di Latina e Roma su cui sono in corso accertamenti. Nel processo di Tivoli dove l'ex dirigente dell'Azione Cattolica è imputato, la Garante Regionale per l'Infanzia e l'Adolescenza Monica Sansoni si è costituita parte civile, ha deciso di intervenire patrocinata dall'avvocato Pasquale Lattari.
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