Il caso
24.11.2023 - 09:30
La condanna per l'avvocato Francesco Palumbo è diventata definitiva: 11 anni, confermata la sentenza della Corte d'Assise d'Appello.
La pena sarà da scontare in carcere.
I giudici della Corte di Cassazione si sono pronunciati ieri sera. I difensori del professionista avevano chiesto l'annullamento della sentenza della Corte d'Assise d'Appello mentre il Procuratore generale aveva chiesto l'inammissibilità del ricorso presentato dagli avvocati.
Leone Zeppieri e Tommaso Pietrocarlo che assistono il professionista pontino. Poco prima delle 19 i giudici hanno emesso la sentenza. L'avvocato Francesco Palumbo nel corso del processo di primo grado - davanti ai giudici della Corte d'Assise di Latina - aveva sostenuto di essersi difeso perchè minacciato da uno dei ladri che impugnava una pistola: «Ero terrorizzato. Sono passato nel giro di cinque minuti dal fare addormentare mia figlia a ritrovarmi di fronte un uomo armato che ha tirato fuori una pistola e non aveva paura», aveva detto.
Domenico Bardi era stato ucciso da tre colpi di pistola mentre stava scendendo da una scala a pioli, era di spalle rispetto a Palumbo, che aveva aperto il fuoco svuotando il caricatore ed esplodendo 12 colpi, di cui 8 da una distanza di circa 8-9 metri nella direzione in cui si trovava, oltre che la vittima, anche un complice: Salvatore Quindici, preso di striscio da un colpo di arma da fuoco.
Tutta la sequenza - come avevano ricostruito gli agenti della Polizia - era durata undici secondi. Erano stati i giudici della Corte d'Assise a sottolineare che non vi era alcuna ragione da parte dell'imputato di portare la pistola (regolarmente detenuta) con due caricatori completi nel giardino condominiale di via Palermo. «La distanza, l'elevata potenzialità dell'arma e la direzione dei colpi hanno determinato l'effetto letale», avevano messo in luce i magistrati nelle motivazioni della sentenza.
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