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Giudiziaria

Inchiesta Scarabeo, salta il filone delle truffe alle banche

Il gup La Rosa ha assolto l'ex parlamentare Clemente Carta e deciso l'archiviazione per un gruppo di imputati

Inchiesta Scarabeo, salta il filone  delle truffe alle banche

Si dividono le strade degli imputati dell'inchiesta «Scarabeo». Ieri mattina infatti il giudice dell'udienza preliminare, La Rosa, ha proceduto ad una serie di assoluzioni e al rinvio a giudizio per una parte delle persone coinvolte nell'inchiesta. Tra gli assolti l'ex deputato di Formia, Clemente Carta, accusato di corruzione impropria per una contestata raccomandazione di Claudia Berghella. Carta era stato l'unico a chiedere il rito abbreviato e al termine dell'udienza è arrivata l'assoluzione piena sia per lui che per la Berghella.

«L'ex parlamentare ha provato la sua estraneità ai fatti contestati e ha premiato anche la scelta di chiedere il rito abbreviato che ha portato a questa sentenza», hanno commentato i difensori, gli avvocati Giulio Mastrobattista e Massimo Basile. Sono stati invece rinviati a giudizio davanti al secondo collegio del Tribunale di Latina nell'udienza del 19 marzo 2024, Serena Capponi, Paola Berghella, Anna Linda Frasca, Nicola Natalizi , Francesco Santangelo. tutti accusati a vario titolo di corruzione, omissione d'atti e abuso d'ufficio. Sono stati assolti dagli altri capi d'imputazione per difetto di procedibilità, Francesco Santangelo, Sergio Andrea Di Barbora, Marco Scarselletti, Marco Capoccetta, Giovanna Villani Claudia Muccitelli, Loredana Mattoni, Antonio Riggi, Serenella Mura, Paolo Ferrari, Francesco Tucci, Pietro Spanò, Giovanni Ristallo, Mario Giulianelli. Sentenza di assoluzione è stata inoltre emessa anche per Giuseppe Cotugno, difeso dall'avvocato Gianfranco Testa, perché i fatti contestati non sono previsti dalla legge come reato. Giudizio di assoluzione emesso dal gup anche per Fortunato Capasso sempre perché il fatto non è previsto dalla legge come reato.

Salta dunque la parte relativa al filone delle truffe che era una parte del procedimento e dell'accusa sostenuta ieri in aula dal procuratore aggiunto Carlo Lasperanza. La delicata attività di indagine aveva portato in un primo momento ad alzare il velo su quello che fu definito un sodalizio specializzato nelle truffe ai danni degli istituti di credito.

L'inchiesta era nata a seguito di una fuga di notizie relativa ad alcune operazioni di sgombero di diversi immobili in via Bruxelles a Latina. Dagli accertamenti era emerso come alcuni condomini fossero a conoscenza in anticipo dell'attività degli investigatori. Nel corso dell'operazione sei persone erano finite in carcere mentre per gli altri il giudice aveva disposto la misura degli arresti domiciliari. A vario titolo le accuse sono associazione per delinquere finalizzata alla truffa aggravata, falsità materiale, contraffazione di pubblici sigilli, autoriciclaggio, rivelazione ed utilizzazione di segreti di ufficio, abuso d'ufficio, favoreggiamento e corruzione per l'esercizio della funzione.

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