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Il fatto

Coca dal Cile, condanne definitive

Rigettati i ricorsi di Luigi Ciarelli, Aversano e Pitolli, la Corte di Cassazione conferma la decisione di primo grado per il trasporto di 84 chili di droga nascosti

Coca dal Cile, condanne definitive

Rigettati anche gli ultimi ricorsi, sono diventate definitive le pesanti condanne inflitte dal Tribunale di Livorno e poi confermate dalla Corte d'Appello di Firenze per Luigi Ciarelli, Benito Aversano e Claudio Pitolli, 53 anni i primi due, 58 il terzo, ritenuti responsabili, con ruoli diversi, del traffico di cocaina dal Cile attraverso il tentativo di trasportare oltre 80 chili di droga in nave, smascherato dagli investigatori della Guardia di Finanza nell'estate del 2018. La Suprema Corte di Cassazione ha infatti bocciato le istanze presentate dal collegio difensivo, rendendo inappellabili le pene stabilite in primo grado: dodici anni di reclusione per il latinense Ciarelli, rispettivamente nove anni e otto mesi e nove anni e quattro mesi per Aversano e Pitolli, entrambi apriliani.


L'operazione era nata nel porto di Livorno quando gli ispettori della dogana avevano analizzato il contenuto di un container. La circostanza insolita, era il fatto che trasportasse una cisterna d'acqua dal Cile all'Italia, un viaggio insolito per un contenuto simile. Fatto sta che scansionando il contenuto, la Guardia di Finanza aveva scoperto un doppio fondo all'interno dei supporti metallici che dovevano sostenere la cisterna: all'interno dei due telai d'acciaio, erano stati ricavati in tutto ottanta fori che contenevano dei pacchetti. Quindi gli investigatori avevano aperto quei supporti e tirato fuori il contenuto, in tutto 160 panetti di cocaina per un totale di 84 chili di sostanza stupefacente con un tasso di purezza elevato, poi avevano richiuso tutto e rimesso il container al suo posto. Ma la consegna non era andata a buon fine per un difetto di comunicazione tra la società che aveva curato la spedizione e il destinatario, tenendo conto che gli organizzatori del trasporto volevano restare anonimi e avevano utilizzato riferimenti non riconducibili a loro.

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