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Il caso

Caos traghetti, il fronte giudiziario

La Pro Loco di Ponza torna sull'esposto inviato alla Procura di Cassino per i numerosi disservizi nei collegamenti

Caos traghetti, il fronte giudiziario

Nel turbinio delle polemiche che stanno caratterizzando questi giorni la vita dell'arcipelago ponziano, con dichiarazioni di figure istituzionali apicali, di amministratori, di associazioni varie, di residenti e di viaggiatori pendolari o occasionali, la Pro Loco isolana interviene per ricordare i contenuti della sua denuncia alla Procura della Repubblica di Cassino in merito al servizio reso dalla società che gestisce i collegamenti marittimi. "Per ben due stagioni estive l'aliscafo Monte Gargano, che fa servizio di linea tra Formia e Ponza ha contravvenuto agli obblighi dovuti verso i passeggeri, provocando, al contempo danno erariale al comune isolano" ricorda il presidente della Pro Loco, Emilio Aprea.

"Oltre all'assenza, in occasione di molte corse, del servizio bar a bordo -facendo riferimento ai dati che dice di aver ricevuto dalla Capitaneria di porto dell'isola- l'aliscafo Monte Gargano ha molte volte viaggiato per la stagione estiva di due anni consecutivi (2022 e 2023) con una capienza nettamente inferiore a quella riportata nel contratto di servizio (200 passeggeri a 30 nodi a pieno carico) e naturalmente il numero dei passeggeri reali trasportati –prosegue la nota- resta stranamente inferiore a quello del R.I.N.A. (Registro italiano navale e aeronautico) nonostante, sia dal sito web della compagnia che in biglietteria, risultasse il tutto esaurito. La motivazione di viaggiare a <scartamento ridotto> rispetto alla capienza minima stabilita -si legge pure- è da ricercare nella impossibilità di far posizionare sulle ali alla velocità di navigazione ideale. Questa limitazione è dovuta sicuramente agli anni del natante (34 anni) e alla conseguente scarsa capacità di raggiungere la potenza necessaria per toccare la velocità di crociera". A supportare la denuncia, secondo la Pro Loco, ci sarebbero "estratti di bordo e le comunicazioni avute con la CP di Formia (registrate), prima sul canale 16 e poi sul canale 14 del VHF, i quali comandi di bordo avvisavano del rientro in porto per aver caricato troppe persone e quindi impossibilitati a prendere il largo e proseguire la navigazione.

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