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Caso Pozzi, attesa per il rapporto Ris

Le verifiche sulla carriola che sarebbe stata utilizzata per trasportare il corpo dell'ex pugile morto a Ponza ad agosto 2020

Caso Pozzi, attesa per il rapporto Ris

Tre anni e mezzo dopo la morte di Gianmarco Pozzi, avvenuta il 9 agosto del 2020 a Ponza, inizia una settimana che potrebbe essere decisiva al fine di arrivare a capire chi ha ucciso il giovane addetto alla sicurezza e in che modo. E' attesa infatti per i prossimi giorni la relazione del Ris sulla carriola ritrovata a giugno scorso e che secondo i legali della famiglia Pozzi fu utilizzata per trasportare il corpo del giovane. La Procura di Cassino, che ha aperto un fascicolo contro ignoti, valuterà l'esito degli esami sulla carriola, tenendo conto del fatto che il piccolo mezzo di trasporto è stato per quasi tre anni esposto alle intemperie. Tuttavia i legali dei familiari della vittima hanno chiesto che siano effettuate comparazioni di dna fra la traccia residua e un elenco di persone che potrebbero aver visto o frequentato Gianmarco la sera e la notte in cui ha perso la vita. Nel frattempo i legali dei Pozzi sono stati ascoltati dalla Commissione parlamentare antimafia per capire se e in quali termini la morte del giovane possa essere collegata alla criminalità organizzata infiltrata nelle attività commerciali dell'isola. Ipotesi finora esclusa dagli investigatori, tanto che il fascicolo sull'omicidio resta incardinato presso la Procura ordinaria di Cassino, seguito dal sostituto procuratore Ricci. Se l'avvocato Fabrizio Gallo, che tutela gli interessi della famiglia Pozzi, ha dichiarato che la morte di Gianmarco è «l'ultimo atto di una guerra tra associazioni criminali», la Procura, invece, non ritiene esista una contaminazione mafiosa sul delitto.

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