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Giudiziaria

Prostituta aggredita all'Eur, in cinque chiedono il patteggiamento

Serata di violenza al laghetto dell'Eur, le difese dei giovani di Aprilia hanno chiesto l'applicazione di una pena da concordare con la Procura: si va dal Gup

Prostituta aggredita all'Eur, in cinque chiedono il patteggiamento

Si doveva tenere ieri mattina in Tribunale a Roma il processo con giudizio immediato a carico dei cinque giovani apriliani accusati di aver aggredito, forse a scopo di rapina, una giovane prostituta nei pressi del laghetto dell'Eur. Cristian M. 19 anni, Alessio F. 21 anni, Daniele B. 20 anni, Luigi R.T. 19 anni gli stessi di Simone D.F.

Tutti giovanissimi difesi dagli avvocati Cavallin, Malecchi, D'Amico, Indovino e Civitella che - secondo le accuse, dopo una serata passata per locali, si sono sì diretti verso Aprilia, ma all'Eur hanno avvicinato la ragazza tra la Cristoforo Colombo e piazza Pakistan.
Non è chiaro se il gruppo o uno o più componenti, abbia o abbiano preteso una prestazione e poi abbiano deciso di non pagare, oppure se si siano fermati con il solo scopo di derubare la vittima.

Fatto sta che le sarebbero saltati addosso in cinque. Uno avrebbe anche estratto una pistola per intimidire la ragazza.

Non solo. Il trambusto avrebbe richiamato l'attenzione di un passante che con coraggio si è fatto avanti gridando ai ragazzi di lasciare la vittima. Uno di loro, con la pistola in mano, a quel punto l'avrebbe puntata contro l'uomo esplodendo uno o due colpi.
L'intervento del passante ha comunque disturbato il branco che ha deciso di desistere e di fuggire via.

Così i cinque ragazzi sono giunti ad Aprilia, alcuni sono andati a casa di uno di loro. Ed è qui, qualche ora dopo, che gli agenti della Squadra Mobile di Roma li hanno raggiunti. Forse nel loro convincimento la ragazza non avrebbe sporto denuncia.
Sono scattati gli arresti con l'accusa di tentata rapina in concorso. Le perquisizioni hanno portato anche al rinvenimento di una pistola a salve, un giocattolo di libera vendita ed un bastone telescopico.

L'autorità giudiziaria ha deciso di concedere in un primo momento gli arresti domiciliari prevedendo anche un giudizio immediato fissato per ieri, poi la misura cautelare è stata modificata in un obbligo di firma in caserma in accoglimento di una mitigazione chiesta dalle difese.

Ma nel mentre le difese, concordi, hanno presentato tutte una richiesta di "patteggiamento" che porta la vicenda davanti al giudice per l'udienza preliminare che, al momento non è stata fissata una data, potrebbe tenersi dopo le feste, a gennaio.
Ora si dovrà capire quanti anni di reclusione la Procura della Capitale chiederà e a quale tipo di accordo arriverà con le difese.

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