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Il caso

Preso con la pistola in albergo, confermati gli arresti domiciliari

Oggi l'interrogatorio, l'indagato si è difeso dalle accuse. Il giudice dispone la custodia cautelare: «L'arma era pronta all'uso»

Preso con la pistola in albergo, confermati gli arresti domiciliari

Arresti domiciliari confermati per l'uomo di 39 anni di Latina arrestato dai poliziotti della Squadra Volante, venerdì 15 dicembre, perché trovato in possesso di una pistola di provenienza illecita mentre soggiornava in una camera di un albergo del capoluogo. Stamattina l'indagato ha sostenuto l'interrogatorio di convalida, rispondendo alle domande del giudice per le indagini preliminari Pierpaolo Bortone.

Assistito dai legali di fiducia, gli avvocati Giancarlo Vitelli e Italo Montini, l'uomo ha spiegato di avere comprato la pistola Beretta calibro 7,65 da un cittadino extracomunitario, del quale non ha fornito l'identità, per questioni di sicurezza personale perché allarmato dai numerosi furti che si registrano nelle abitazioni e poi di avere portato con sé l'arma, per non correre il rischio che venisse trovata da qualcuno, quando aveva lasciato casa in seguito alla decisione di trascorrere alcuni giorni in alberto dopo un litigio con la moglie. Una versione dei fatti poco convincente secondo il giudice, che ha convalidato l'arresto e ha disposto la custodia cautelare degli arresti domiciliari in attesa di giudizio, come chiesto dal pubblico ministero Giuseppe Miliano. Secondo il gip Bortone, il fatto che l'indagato avesse con sé diverse cartucce, alcune trovate nella camera, altre sulla sua persona e altre ancora nell'auto, rivela che l'arma fosse pronta all'uso, ovvero l'indagato avesse intenzione di utilizzarla.

La scoperta della pistola era avvenuta in circostanze fortuite nel primo pomeriggio di venerdì, quando il familiare dell'uomo aveva contattato l'albergo, preoccupato perché il 39enne non gli rispondeva da ore: gli addetti alla reception dell'hotel a loro volta avevano provato più volte a bussare alla porta della sua camera, senza mai ricevere risposte. A quel punto, nel timore che l'ospite avesse avuto un malore, i responsabili della struttura ricettiva avevano allertato il 112 consentendo l'intervento di soccorritori e poliziotti. Ma prima che la porta venisse aperta con la forza, il 39enne aveva aperto: in quel frangente gli agenti avevano notato una cartuccia per pistola su un mobile, una leggerezza che aveva smascherato l'uomo, costretto a consegnare la pistola che aveva con sé. L'arresto è scattato perché la semiautomatica, di certa provenienza illecita, aveva la matricola abrasa e il 39enne aveva con sé anche sei cartucce cariche.

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