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Il fatto

Formia, condotta ok: ma i consiglieri di opposizione denunciano AcquaLatina

Esposto sulla interruzione del servizio e chieste verifiche sull'ultimo investimento sulla stessa infrastruttura

Formia, condotta ok: ma i consiglieri di opposizione denunciano AcquaLatina

Da ieri mattina la funzionalità della condotta fognaria del quartiere di Mola, che porta alla pompa di sollevamento generale, è tornata alla sua funzionalità normale dopo quasi venti ore di lavoro degli operai e dei tecnici di Acqualatina. Ma nelle stesse ore i consiglieri comunali di opposizione, Paola Villa, Imma Arnone, Alessandro Carta, Luca Magliozzi hanno depositato un esposto-denuncia ai carabinieri per la interruzione del servizio di fognatura e per i danni causati dallo sversamento nonché per avere delucidazioni sugli ultimi interventi di potenziamento fatti pochi mesi fa e che, secondo l'esposto, avrebbero potuto o dovuto evitare quanto accaduto venerdì mattina quando un torrente di liquami ha invaso parte della strada che costeggia la darsena di Mola e si è riversato in mare.

Sull'incidente sono intervenute ieri anche le associazioni «Comunità Lazio Meridionale e Isole Pontine» e «Incontri e Confronti» con una nota che invita ad affrontare alla radice i gap della rete fognaria e di depurazione. «I recenti lavori effettati da Acqualatina sull'impianto di sollevamento fognario di Mola, costati svariate centinaia di migliaia di euro, non devono essere un granché serviti se non hanno impedito l'allagamento di alcune strade del quartiere e lo sversamento in mare di liquami non depurati. - si legge nel documento - L'avaria è stata talmente grave che mezzi e uomini sono stati impegnati nella riparazione dalle ore 11,30 fino a notte inoltrata. Quanto è accaduto ripropone, al pari delle inefficienze della rete idrica (perdite e torbidità), le criticità della rete fognaria cittadina. Nel caso che ci occupa desta stupore il fatto che i liquami si siano riversati sulle strade al posto di essere incanalati nella conduttura di troppo pieno. Appare poi paradossale che, a fronte di questa situazione disastrosa, la società Acqualatina incameri, ogni anno, gli utili di bilancio e lesini gl'interventi. A cosa sono serviti il recente aumento del 13,5% delle tariffe e l'accertamento dell'enorme massa di crediti per 156 milioni di euro? È necessario attivare una grande mobilitazione popolare. Troppo spesso vengono riversati in mare reflui non trattati. È arrivato il momento di restituire al territorio del golfo il maltolto. Parliamo dello stanziamento dei fondi per la dotazione del terzo stadio dei depuratori di Gaeta, Itri, Formia e Minturno per l'abbattimento del fosforo e dell'azoto. Quei fondi, distratti dall'ex Presidente Polverini e mai più restituiti, dovevano contribuire all'attuazione della delibera Regionale istitutiva dell'area sensibile del golfo di Gaeta».

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