Il fatto
12.02.2024 - 12:30
Un pezzo della storia di Minturno, ma anche di altri Comuni del sud pontino, è tornato nella zona aurunca. Infatti anche i centri del golfo, ma soprattutto Minturno, sono interessati dalla restituzione di circa duecento reperti storici recuperati dal Nucleo dei Carabinieri Tpc di Monza beni archeologici ed asportati dalle truppe di occupazione durante la seconda guerra mondiale. Testimonianze storiche che sono state consegnate al Soprintendente della Sabap per le province di Caserta e Benevento, in quanto custodite presso la Torre di Pandolfo di Capodiferro di Sessa Aurunca, ma appartenenti alla collezione del Ministro minturnese Pietro Fedele, che all'interno della struttura diede vita, nel 1926, al Museo della Civiltà Aurunca.
L'operazione è stata realizzata grazie ai controlli dei militari dell'Arma sulle piattaforme di e-commerce e dei siti specializzati nella vendita di opere d'arte. Controlli che hanno permesso di individuare numerosi reperti provenienti dalla collezione Pietro Fedele. La Torre di Pandolfo di Capodiferro, ubicata sulla sponsa campana del Garigliano, nel 1943 fu bombardata e rasa al suolo dalle truppe di occupazione tedesche, che però prima l'avevano depredata del consistente patrimonio proveniente in gran parte dalla collezione del Ministro Fedele. Destino comune ad altre città e luoghi di cultura come il ponte Real Ferdinando che sormonta il fiume Garigliano, luogo dove i tedeschi avevano fatto partire la nota "Linea Gustav".
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