Le esequie
23.02.2024 - 07:30
Un'intera città ieri ha reso omaggio a Nicoletta Zomparelli e Renèe Amato. In occasione dei funerali delle due vittime del duplice femminicidio di via Monti Lepini (per il quale il sindaco ha proclamato il lutto cittadino), la comunità ha partecipato in massa alla funzione religiosa con la chiesa piena e all'esterno una folla di migliaia di persone arrivata ad arrampicarsi fin sui gradoni della Fontana Biondi. Negozi chiusi, cantieri fermi e fiocchi rossi sparsi in tutta la città.
«Davanti a queste situazioni, davanti a un dolore così grande, la cosa più facile sarebbe tacere, ma il mio ruolo mi obbliga a riflettere e parlare». Non è mai semplice trovare le parole giuste di conforto e di raccoglimento per momenti come questi. Don Patrizio con coraggio ha parlato del dono della vita, ricordando i battesimi di Nicoletta e Renèe, celebrati proprio nella chiesa di Santa Maria Assunta, come un inno e un dono alla vita: «E ora ci viene richiesto di restituire questo dono. Pesante e difficile da accettare. È assurdo soprattutto perché vittime della violenza in una città ancora ferita profondamente dagli eventi degli anni passati. Cisterna è ancora una volta umiliata e privata di due vite. Non possiamo e non dobbiamo rassegnarci al male». Nel suo intervento c'è un passaggio che scuote le coscienze di tutti i presenti: «Nicoletta e Renèe sono due martiri: martiri per aver difeso la vita, martiri per aver difeso l'amore, martiri per aver difeso la libertà». Don Patrizio le ha definite così, facendo chiaro riferimento al gesto compiuto per amore e difesa di Desyrèe. Gli applausi alla fine del discorso sono stati la risposta di una comunità che non vuole più piangere.
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