La decisione
02.03.2024 - 10:12
La Suprema Corte di Cassazione ha accolto il ricorso presentato dai difensori di Ermanno D'Arienzo, gli avvocati Oreste Palmieri e Giancarlo Vitelli, rinviando gli atti al Tribunale di Roma per un nuovo giudizio di appello sulla legittimità della misura cautelare, nell'ambito dell'inchiesta sull'omicidio del cinquantenne Fabrizio Moretto detto Pipistrello, freddato con un colpo di pistola davanti casa, vicino Bella Farnia, la sera del 21 dicembre 2020. Arrestato perché indiziato di avere consumato l'omicidio per vendicare la morte del figlio Erik di tre mesi prima, del quale Moretto era a sua volta sospettato, Ermanno D'Arienzo lo scorso mese di settembre era tornato in libertà per decisione del giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Latina, che aveva accolto la richiesta presentata dai difensori a margine dell'incidente probatorio con il quale era emersa la possibile contaminazione degli esami stub sulle polveri da sparo. Una decisione che la Procura di Latina aveva contestato, presentando ricorso al Tribunale di Roma che a novembre aveva accolto l'appello rivalutando il quadro indiziario nel suo insieme. Il 65enne D'Arienzo quindi aveva a sua volta presentato il ricorso alla Suprema Corte di Cassazione che ieri si è pronunciata emettendo la sentenza con la quale ha annullato l'ordinanza impugnata e ha rinviato gli atti al Tribunale di Roma per un nuovo giudizio di appello, non prima del deposito delle motivazioni della decisione di ieri. Intanto quindi l'indagato resta in libertà.
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