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Rifiuti romani, anche Terra dice no

Rifiuti romani, anche Terra dice no

Bocciata l'ipotesi della Raggi

Rifiuti romani, anche Terra dice no
Rifiuti romani, anche Terra dice no

Se c'era chi temeva, alla luce della mancanza di dichiarazioni ufficiali quando tutti avevano espresso il proprio disappunto a stretto giro di posta, che il Comune di Aprilia si sarebbe defilato dal fronte del “no” sul discorso rifiuti importati può tornare a stare tranquillo: sì, perché anche il sindaco Antonio Terra si è allineato ai colleghi di Orvieto, Terni, San Vittore, Cassino, nonché al presidente della Regione Umbria, schierandosi contro l'ipotesi avanzata dal primo cittadino di Roma, Virginia Raggi, di conferire i rifiuti della Capitale nei territori limitrofi. «Il nostro è un deciso “no” ad accettare i rifiuti di Roma - ha sottolineato ieri a chiare lettere Terra “strigliando” la collega -. Siamo preoccupati dalla piega che sta prendendo la situazione e fermamente convinti che Roma debba diventare autonoma e risolvere i propri problemi senza gravare, ulteriormente, su altri comuni. Ogni ATO dovrebbe provvedere a chiudere il proprio ciclo di smaltimento. Qui da noi arrivano già 70mila tonnellate alla Rida Ambiente e anche la Kyklos si prende l'umido. E, a proposito di quest'ultimo punto - ha osservato Terra - va detto che si sta parlando di un mercato ancora da regolamentare. La Regione non è in grado di dire dove deve andare a finire l'umido, così come quanti impianti si dovranno realizzare, e utilizzare, su Roma. La Raggi invece di fare questo tipo di pianificazioni pensi piuttosto a regolarizzare la raccolta differenziata nella sua città».

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