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Il fatto

La fiera delle consulenze per capire il piano Frz

La valutazione della programmazione industriale sul tavolo del dirigente, che chiama un tecnico esterno al costo di 20mila euro

La fiera delle consulenze per capire il piano Frz

Gennaio 2023: la società Formia Rifiuti Zero attribuisce un incarico esterno (a Francesco Girardi, un ingegnere) per la redazione del piano industriale, attività in genere demandata a componenti interni alle società per azioni, tuttavia il ricorso ad esterni è legittimo. E in questo caso costa 14.500 euro. Ora quel piano industriale lo deve valutare il socio di maggioranza, ossia il Comune di Formia che per farlo si affida ad un tecnico dell’amministrazione, il dirigente Viscogliosi, ma quest’ultimo al fine di quella valutazione chiede un supporto tecnico e sceglie, senza evidenza pubblica, l’ingegnere di Angri, Domenico Novi, retribuito per questa consulenza con una somma di 20mila euro.

Alla fine dei conti la consulenza si supporto alla valutazione del piano industriale costerà più del piano medesimo. Sono «conti della serva» come si usa dire in gergo per piccole somme rispetto ai bilanci di enti e società di peso. Ad ogni modo sono pur sempre conti e a farli questa volta è stata la consigliera comunale di opposizione, Imma Arnone, che in una nota si chiede come mai «due dirigenti lautamente pagati dal Comune hanno bisogno di altri due consulenti che costano in totale 35mila euro», annunciando un esposto alla Procura erariale ma soprattutto temendo che tutto questo possa far traballare il fragile sistema finananziario della Formia rifiuti Zero e del Comune. la FrZ è la spa in house che gestisce il servizio dei rifiuti a Formia e Ventotene e i destini delle due amministrazioni e di questa spa sono strettamente legati. «Abbiamo un amministratore della spa e un dirigente di Settore che sono stati chiamati a fare ciò che ora si affida ai consulenti - aggiunge Arnone - ed è questo che non convince e che si può, secondo me, si deve valutare attentamente».

Al punto in cui siamo si arriva comunque per un’azione di screening voluta dalla stessa amministrazione comunale che ha chiesto al Settore Lavori Pubblici e Ambiente di «avviare apposita istruttoria per verificare le condizioni di fattibilità del rinnovo dell’affidamento in house del servizio di igiene ambientale alla società FRZ srl»; a tal fine il 19 marzo scorso è stato richiesto alla FRZ il piano industriale aggiornato e il capitolato prestazionale; la bozza dello stesso piano è stata trasmessa dalla società all’ente che la controlla il 22 marzo. Il Comune visto che ha una partecipata avrebbe dovuto essere pronto a recepire il piano e a valutarlo, invece per capire se ciò che propone al sua società è davvero valido e se il contratto è proficuo e può proseguire serve un tecnico esterno esperto, di supporto al dirigente del settore che questa materia la segue. Sotto la lente del consulente c’è praticamente tutto ciò che fa e farà la FrZ, soprattutto dovrà convincere il motivo per cui conviene di più tenere la spa in house piuttosto che «fare ricorso al mercato ai fini di un’efficiente gestione del servizio».

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