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Il fatto

Caso Schiff, in aula l’ex Ministro

La testimonianza del padre di Giulia. «Mia figlia aveva il sedere dilaniato. Quando ho visto il video sono andato su tutte le furie»

Caso Schiff, in aula l’ex Ministro

Entra un pezzo della vita di Giulia Schiff nell’aula del Tribunale di Latina davanti al giudice Mario La Rosa, ad alcuni imputati, ai familiari dei ragazzi accusati dall’ ex pari corso che ha denunciato episodi di nonnismo al Comani e finiti sotto processo. L’udienza è lunga, è un botta e risposta, un fuoco di domande, tra difesa, parte civile, accusa. E’ un grande contenitore anche di emozioni questo processo.

Ci sono sogni, paure, violazioni, ricordi, non ricordi, frasi, immagini, riscontri, punizioni. C’è tutto in quasi due ore di processo, che scorrono in un attimo. Dal battesimo del volo fino al matrimonio di Giulia Schiff, celebrato dall’ex Ministro della Difesa Elisabetta Trenta, come ricordato in aula rispondendo alla domanda dell’avvocato Scafetta, che assiste alcuni imputati. Tra le testimonianze più attese quella dell’ex Ministro della Difesa, ma anche di Dino Schiff, padre di Giulia, ex pilota militare dal 1982 al 1998. E’ preciso nel ricordare particolari, date, persone, non si scompone ed è sicuro quando replica al collegio difensivo.

«Il 4 aprile del 2017 Giulia va a fare il volo da solista - racconta - poi mi arrivano delle foto sul cellulare: è il fondoschiena tumefatto. E io rispondo: “Non siete normali”. Giulia mi manda inoltre un audio e dice “Papà ho il sedere dilaniato”. Mia figlia - aggiunge - non aveva prestato il consenso al battesimo del volo con i fuscelli. Giulia mi ha raccontato inoltre che dopo che si era lamentata veniva controllata di più e lasciata in punizione». La reazione di Dino Schiff è stata una: «Ero arrabbiatissimo con l’Aeronautica e quando ho visto il video sono andato su tutte le furie». L’espulsione è dell’ottobre del 2018. Il collegio difensivo, molto agguerrito nel corso del controesame ha voluto dimostrare che anche la Schiff ha partecipato a dei battesimi dell’aria insieme ai militari. E ha mostrato alcune immagini. In una foto Giulia ha un fuscello: «Faceva finta di dare frustrate, non lo ha fatto e una foto non è come un video», è la replica del papà. E poi: «Guardi che qui mia figlia partecipa ma cerca di andare controfase». E’ stato ascoltato poi un sottotenente autore del video proprio con il telefonino di Giulia, che ha ripreso le fasi del battesimo dell’aria, le pacche e le frustrate sul sedere. Adesso è un capitano, all’epoca si occupava dell’inquadramento dei ragazzi e aveva rapporti anche con i vertici. «Giulia non ha dato segni di disagio, non ricordo se abbia pianto o se si sia lamentata, non ero vicino alla scena, ero a dieci, forse venti metri». Alla domanda su come fosse il rapporto tra la Schiff e la vita militare la risposta è stata netta. «Giulia aveva ottime qualità - ha detto - ma ha ottenuto molte punizioni. Era poco matura. Cosa non andava? La cura della divisa ad esempio oppure le violazioni per l’uso del telefono cellulare che era un motivo delle sue punizioni».

E’ durata poco più di dieci minuti la testimonianza dell’ex Ministro Elisabetta Trenta: «Sono venuta a conoscenza della vicenda dai social, dopo ho chiesto spiegazioni all’Aeronautica Militare e al Capo di Stato Maggiore e mi disse che erano in corso accertamenti. La chiusura dell’inchiesta sommaria che mi avevano mandato non riportava esattamente cosa si fosse verificato. Ho conosciuto la Schiff nel 2021 - ha ribadito l’ex Ministro del Governo Conte - le scrissi, lei venne alla presentazione di un mio libro. Sì sono stata ufficiale dello Stato Civile alle sue nozze, me lo aveva chiesto lei ed era un segno di fiducia nei miei confronti. Ho accettato di andare perchè aveva capito che ero una persona di riferimento». Infine al termine della deposizione una battuta finale: «Volevo essere più utile per tutti», è stata la chiusura. Ha testimoniato infine un medico e una psicologa, consulente della parte civile che ha visitato Giulia: «Ha riportato un danno psichico e un danno esistenziale moderato pari al 35%». Il processo riprende il 17 giugno e ancora una volta tra accusa e difesa, come ieri pomeriggio, sarà battaglia.

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