Il fatto
25.04.2024 - 08:30
Confermata anche in secondo grado la condanna per danno erariale a carico di Carla Amici per le contestazioni sulla gestione dell’azienda speciale. La sezione d’Appello della Corte dei Conti ha infatti riconosciuto valido quanto già stabilito in primo grado, anche se con una parziale riforma. In particolare Amici è stata condannata «a titolo di dolo e in via principale al risarcimento del danno in favore dell’Azienda Speciale Terracina pari a 110mila e 357 euro». Inoltre, ai fini delle responsabilità sussidiarie, sono state confermate anche le altre condanne, ossia il 30% pari a 33mila euro per Roberta Tintari, già assessore e poi sindaco di Terracina, il 15% pari a 16.500 euro per Francesco Schininà, il 10% pari a 11mila euro per Maria Chiara Tosti, il 5% pari a 5.500 euro ciascuno per Emanuela Zappone e Tiziana Pasquariello.
Ad incidere sul giudizio è stata la scelta della II sezione d’Appello di uniformarsi a quanto già statuito dalla Corte di Cassazione circa il principio per il quale le aziende speciali costituiscono «parti del Comune nel quadro unitario del suo assetto ordinamentale», quindi gli atti emanati dall’Azienda Speciale di Terracina sono attruibuibili all’ente. Circa la condanna per Roberta Tintari si è tenuto conto della circostanza per cui nel periodo dei fatti contabili contestati aveva avuto ruoli specifici in amministrazione, ossia assessore ai servizi sociali e vicesindaco e dunque viene anche questa volta riconosciuta l’inottemperanza agli obblighi di controllo e di indirizzo politico amministrativo; e quando è diventata sindaco ha ignorato la relazione ispettiva.
Negati altresì i motivi di appello incidentale per Emanuela Zappone, Tiziana Pasquariello e Maria Chiara Tosti, rispettivamente quali componenti del cda dell’azienda speciale e revisore contabile. Sono risultati contumaci nel giudizio Elettra Percoco e Luigi Maragoni, mentre è stato dichiarato inammissibile il ricorso di Cristina Zaccaria. La vicenda nasce da una verifica sui contratti di direttore generale dell’Azienda attribuiti a Carla Amici. La sentenza di primo grado fu pronunciata a febbraio 2023.
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