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Giudiziaria

Favoccia dal gup per la pistola

L’arma detenuta illegalmente dall’anziano è stata sequestrata durante le perquisizioni dell’inchiesta Bardellino

Favoccia dal gup per la pistola

Il prossimo 25 settembre approda davanti al gup del Tribunale di Cassino un frammento minore del giallo sulla morte, finta o vera che sia stata, di Antonio Bardellino. E’ il procedimento per detenzione illegale di arma a carico di Giuseppe Favoccia. Il reato in se non è grave e per di più l’imputato ha problemi di salute, ma tutto quello che gira attorno alla pistola che la Dda di Napoli gli ha trovato a casa è assai rilevante. L’ex autotrasportatore di animali, oggi ultrasettantenne, fu l’unico ad essere arrestato il 26 luglio 2023 perché a casa sua gli investigatori, cercando tracce di chi avesse tentato di uccidere Gustavo Bardellino nel febbraio del 2022, trovarono un’arma di dubbia provenienza.
Le perquisizioni furono una ventina, gran parte di ciò che è stato acquisito sono documenti e supporti magnetici. Invece Favoccia deteneva una pistola semiautomatica alterata e priva di matricola, con relativo munizionamento calibro 7.65 che cercò di nascondere alla vista dei poliziotti. Scattò l’arresto ma Favoccia stava male e aveva bisogna di cure ospedaliere, quindi in carcere non ci è andato. A parte la condizione di pensionato malato, Favoccia è il migliore amico («fraterno», dice lui) di Ernesto Bardellino, fratello di Antonio, il fondatore del clan dei casalesi ufficialmente ucciso in Brasile nel 1988 ma di cui esiste un nascondiglio a Formia, nella casa che è stata della seconda compagna e che si trova ad Acquatraversa. Giuseppe Favoccia non ha ancora spiegato dove ha preso quella pistola, forse lo farà nell’udienza di settembre o forse dirà che non sa come sia arrivata a casa sua. Ma questo è comunque un dettaglio complementare di una storia un po’ più ampia e misteriosa. Il fatto è che Favoccia un anno fa è diventato improvvisamente famoso perché si è scoperto che lui stesso nel 2015 ha dichiarato di aver incontrato Antonio Bardellino negli Stati Uniti nel 2010, vivo e vegeto. E di questo incontro aveva anche parlato con la polizia di Formia in un appunto investigativo che non si sa quale fine abbia fatto in seguito e fino a luglio 2023. Per quanto le affermazioni dell’anziano autista siano potute, all’epoca, sembrare strampalate, alla fine quello che ha detto si è incastrato quasi alla perfezione con ciò che è emerso nel corso delle perquisizioni della scorsa estate.

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