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Satnam Singh, il premier Meloni: «Datore di lavoro, atteggiamento schifoso»

Le parole ieri in Aula alla Camera. A Satnam un applauso. Sono in arrivo i visti per i familiari del bracciante

Satnam Singh, il premier Meloni: «Datore di lavoro, atteggiamento schifoso»

Sono trascorsi dieci giorni da quando Satnam Singh, un bracciante agricolo indiano, senza contratto e senza permesso di soggiorno ha perso un braccio in un incidente sul lavoro nell’azienda di Borgo Santa Maria. E’ stato caricato su un furgone e lasciato da Antonello Lovato a casa, in via Genova, a Borgo Bainsizza. Satnam è morto dopo due giorni di agonia al San Camillo di Roma. La sua morte ha fatto il giro del mondo, continua a scuotere l’opinione pubblica e le coscienze. Indigna. Ieri il Premier Giorgia Meloni in Aula alla Camera ha ricordato Satnam. L’occasione era relativa alle comunicazioni in vista del Consiglio Europeo in programma oggi e domani. Al bracciante è stato dedicato un commosso e lungo applauso.

«Voglio condividere una riflessione su un episodio di cronaca che mi ha lasciato stupefatta, parlo dell’orribile e disumana morte di Satnam Singh, 31enne, bracciante che veniva dall’India per il modo in cui è avvenuta e ancora di più per l’atteggiamento schifoso del suo datore di lavoro - ha detto il Premier Meloni - dobbiamo dircelo questa è l’Italia peggiore quella che lucra sulla disperazione dei migranti e sulla piaga dell’immigrazione senza regole. La vergogna del caporalato è lungi dall’essere sconfitta ma non intendiamo smettere di combatterla».

Applausi anche dai banchi riservati al governo, dove i ministri restano seduti. Il Premier ai membri dell’esecutivo ha detto. «Ragà alzateve pure voi», in romanesco rivolgendosi ai vicepremier Matteo Salvini e Antonio Tajani. «Ho fatto chiedere i visti per la famiglia», ha detto il Ministro Tajani. «Bravo», ha risposto il Premier Meloni.

Sul social X la comunicazione ufficiale del titolare degli Esteri: «I nostri uffici consolari in India hanno appena rilasciato i visti d’ingresso in Italia per la sorella di Soni, la cognata del bracciante morto nell’Agro Pontino». Il visto dunque è stato rilasciato alla sorella di Soni che a breve dovrebbe arrivare in Italia. «La morte di Satnam è diventata il simbolo di una piaga. Il minuto di silenzio che ho chiesto all’aula conferma la necessità che queste morti non debbono avere un colore politico. La nostra regione con il presidente Rocca e l’assessore Schiboni si è già mossa con la richiesta di un incontro con il Prefetto di Latina. Gli strumenti ci sono, ci sono le norme e le leggi anche emanate nelle scorse legislature». E’ quello che ha detto Marco Bertucci, presidente della Commissione Bilancio dopo la seduta del consiglio regionale del Lazio.

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