Il fatto
27.06.2024 - 08:00
L’hotel Tiberio non doveva restare aperto dopo l'ordine di demolizione emesso dal Comune di Sperlonga a maggio del 2022, né doveva mettere in campo gli investimenti ora invocati per non eseguire la sentenza del Consiglio di Stato che obbliga all'abbattimento o alla confisca con annessione al patrimonio pubblico.
È inequivocabile il verdetto pubblicato ieri pomeriggio dal Consiglio di Stato cui si era rivolta la società «Chinappi Aldo Erasmo & C.» rappresentata dagli avvocati Alfonso Celotto e Alfredo Zaza d'Aulisio.
La società ricorrente lamentava una situazione di eccezionale gravità in caso di demolizione e/o confisca, come disposto dall'altra sentenza, perché ciò avrebbe avuto un impatto sugli investimenti e relativi debiti contratti nonché sulla tenuta occupazionale degli 11 dipendenti. Ipotesi che, per i giudici amministrativi di secondo grado, non esiste.
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