Il caso
12.07.2024 - 11:30
Allarme ieri mattina a Recillo per una morìa di piccoli pesci, che poi, come è stato accertato, è stata causata da una ipossia. Con le temperature alte di questi giorni le concentrazioni di ossigeno sono diminuite gradualmente e ciò ha causato nei pesci rimasti intrappolati nella lingua d’acqua del canale senza sbocco a mare, un grave stress che ha determinato la loro morte. Quindi nessun inquinamento ambientale, come poi hanno accertato le autorità preposte intervenute ieri sul canale di Recillo a Marina di Minturno. L’allarme è stato lanciato nella mattinata di ieri, quando hanno cominciato a girare sui telefonini immagini di pesciolini morti nel canale minturnese. Per alcuni si trattava di avannotti e comunque di piccoli esemplari ittici, che giacevano in una sorta di stagno del canale, dove le acque bianche non scorrono per la siccità e di conseguenza non c’è ricambio col mare. I piccoli pesci pendolavano tra mare e corso d’acqua dolce e il grande caldo e la mancanza di ossigeno hanno causato la morte. Sul posto sono giunti i carabinieri di Scauri e della Compagnia di Formia guidati dal tenente Alessandro Tolo, il delegato di spiaggia della Capitaneria di Porto di Scauri Antonio Federico, i responsabili dell’ufficio ambiente del Comune di Minturno e i sanitari della Asl.
Sono stati effettuati dei prelievi, ma dal sopralluogo effettuato è risultato che gli esemplari ittici sono morti per ipossia. L’ufficio preposto dell’amministrazione comunale di Minturno provvederà ora a far rimuovere le carcasse dei pesciolini morti. Nelle prime ore del mattino era scattato l’allarme, anche perché dai video che circolavano su whatssap si notava questa presenza di piccoli esemplari, la cui causa di morte era sconosciuta. La scoperta che non si trattava di un inquinamento ambientale ha rasserenato gli animi sia dei turisti che dei titolari degli stabilimenti balneari e dei gestori degli arenili liberi della zona. Un problema ambientale di questo tipo avrebbe avuto ripercussioni pesanti sul turismo estivo, ma fortunatamente si è trattato soltanto di un caso di ipossia, come poi hanno accertato le autorità preposte intervenute.
Edizione digitale
I più recenti
Ultime dalla sezione