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Il fatto

Accessi al mare “off limits”, attivisti aggrediti

I volontari di Mare Libero e membri di Circeo Attivo raggiunti da sputi e insultati

Accessi al mare  “off limits”,  attivisti aggrediti

Hanno tentato di accedere a uno degli arenili del Circeo per protestare e manifestare contro quelli che, di fatto, restano “inaccessibili” e sono stati insultati, minacciati e raggiunti da sputi. Protagonisti dell’aggressione subita nelle scorse ore due attivisti di “Mare Libero” e membri dell’Associazione Circeo Attivo. «Mentre stavano esercitando il loro diritto di accedere liberamente al mare - hanno reso noto da Mare Libero -, i due sostenitori della battaglia per i diritti dei cittadini e dei bagnanti sono stati accolti in malo modo, con insulti e sputi, dal personale di uno stabilimento sulla spiaggia di San Felice Circeo».
Mare Libero ha aggiunto di condannare, con decisione, ogni atto di violenza verbale o fisica e auspica che «gli autori della vile aggressione siano identificati al più presto. Va ricordato che l’Italia è uno Stato democratico dove ciascuno ha diritto di esprimere liberamente la propria opinione. A maggior ragione quando chi commette la violenza è proprio il soggetto che, come in questo caso, si trova dalla parte del torto. Fatti simili non devono più accadere e occorre stigmatizzare per segnare un confine netto tra la protesta civile e la violenza».

Com’è noto, Mare Libero è una delle associazioni più impegnate sul fronte della battaglia per le spiagge pubbliche. «Ancora una volta - hanno sottolineato gli attivisti - è necessario ribadire che le spiagge sono tutte pubbliche, comprese quelle in concessione, ed è libero e gratuito l’accesso per raggiungere la battigia anche ai fini della balneazione. E’ un diritto dei cittadini e non può essere vietato da nessuno».

Da Mare Libero hanno pure aggiunto: «Dispiace constatare che ci siano ancora concessionari, o meglio, ex concessionari visto che le concessioni sono scadute, che continuano a considerare il mare e le spiagge una loro proprietà privata. Ed è per questo che continueremo a batterci affinché nessuno possa sentirsi padrone e possedere per sempre questo prezioso bene pubblico».
Sulla questione è intervenuta anche l’Associazione “Il Fortino”, altra realtà da sempre in prima linea sulla tematica, che ha rivolto la propria solidarietà agli attivisti aggrediti: «Siamo al solito atto di arroganza di questi “signorotti” a cui è stato consentito, tramite sistemi legali di varia natura, di privatizzare a loro uso esclusivo la gran parte della spiaggia libera del nostro litorale. Da diversi anni, infatti, residence e stabilimenti, che da sempre sono stati l’unica via di accesso alla spiaggia pubblica, hanno chiuso in maniera parziale o addirittura totale l’accesso al mare. Alla fine degli anni ‘80 il Comune di San Felice Circeo - hanno aggiunto da Il Fortino - commissionò uno specifico piano di zona finalizzato alla definizione degli accessi al mare sul tratto da Torre Olevola in poi. Ma a colpi di atti di chiusura, e ricorsi al Tar, si è arrivati alla situazione attuale».

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