Il fatto
23.07.2024 - 15:25
Due anni, ma essendo una pena inferiore ai tre, la condanna è stata sospesa. E’ quanto ha stabilito il giudice che qualche giorno fa ha approvato il così detto patteggiamento proposto da Procura e difesa di don Maurizio Verlezza, il parroco sorpreso nel carcere di Velletri nel tentativo di introdurre hascisc, cocaina e due telefoni.
Con la sospensione della pena e la conclusione del giudizio di primo grado, il giudice ha naturalmente anche revocato la misura cautelare che voleva il don agli arresti domiciliari - quasi tre mesi - concessi dopo una prima settimana di detenzione in carcere. Nelle scorse ore si era diffusa la notizia della liberazione del parroco, che aveva prestato servizio anche a Latina prima del trasferimento a Genzano e dell’incarico presso la casa circondariale di Velletri. La grande soddisfazione per la restituzione della libertà ad un uomo amato da molti, aveva portato alla diffusione di alcuni particolari che non corrisponderebbero alla verità come l’ipotesi che il don fosse stato scagionato dalle accuse. Ha invece di fatto dovuto ammettere le proprie responsabilità per cui non sconterà altri giorni di detenzione, ma per cui dovrà versare una sanzione pecuniaria di ben 12mila euro.
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