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Il fatto

Revocata la casa base di spaccio

Arriva la decadenza dell’assegnazione dell’alloggio popolare nel rione Nicolosi per Antonio Di Silvio detto Cavallo

Revocata la casa base di spaccio

Le inchieste antidroga dei Carabinieri hanno prodotto un’altra revoca di una casa popolare, adottata nei confronti di uno spacciatore che l’aveva trasformata nella base operativa dei suoi traffici illeciti, contravvenendo così alla legge regionale che regola l’affidamento e la gestione dell’edilizia residenziale pubblica. Il provvedimento è scattato nei giorni scorsi a carico di Antonio Di Silvio detto Cavallo, latinense di 58 anni che aveva conquistato un’importante fetta del mercato dello spaccio di cocaina, eroina e hascisc nel quartiere di fondazione Nicolosi, direttamente dall’alloggio che gli era stato assegnato regolarmente al piano terra di una palazzina tra via Giovan Battista Grassi e via Corridoni, proprio nel cuore del rione popolare.


L’esame della pratica è scattato a margine dell’operazione “Nico”, l’inchiesta della Dda di Roma che ha ricostruito lo spaccio di droga gestito da una delle ramificazioni della famiglia Di Silvio tra i quartieri Campo Boario e Nicolosi. Affari che il gruppo, capeggiato da Antonio “Cavallo” e suo fratello Ferdinando “Macciò”, finiti per questo in carcere, hanno saputo portare avanti con abilità, evitando azioni criminali che potessero richiamare l’attenzione delle forze di polizia. Almeno fin quando i Carabinieri del Nucleo Investigativo del tenente colonnello Antonio De Lise hanno iniziato a monitorare il via vai davanti alle loro case, solo alcune di proprietà.

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