Il dramma
31.08.2024 - 08:30
Una notte da incubo. Finita in tragedia. La città di Terracina ha vissuto le ore a cavallo tra giovedì e venerdì con estrema apprensione per il devastante incendio che ha distrutto un intero appartamento al terzo piano di una palazzina al civico 27 di via del Fiume e che è costato la vita all’avvocato locale Giorgio Pompei, 60 anni compiuti l’8 agosto, che ha cercato di tenersi distante dal muro di fuoco rifugiandosi sul balcone prima di arrendersi vinto dalle esalazioni. L’uomo, apparso in evidente stato confusionale, non ha richiesto aiuto e non ha risposto a quanti gli urlavano di reagire in qualche modo a una situazione sempre più disperata col trascorrere dei minuti. «Ma i vigili del fuoco sono stati allertati? - si sono domandati i vicini e quanti sono accorsi sul posto allibiti davanti alle fiamme -. Ogni minuto può essere prezioso».
Inizia la cronaca di una corsa contro il tempo. Arrivano i carabinieri della Compagnia di Terracina, un’ambulanza del 118, una volante della polizia: si cerca di mettere in sicurezza l’intera area dello stabile tenendo le persone distanti il più possibile. C’è chi scatta foto, chi registra video, chi scuote la testa osservando con impotenza la devastazione in corso. «Sono già passati venti minuti dall’allerta ma dei vigili del fuoco non c’è ancora traccia», grida disperato un condomino che poi si mette le mani sui capelli quando le fiamme iniziano a sbucare all’esterno dell’appartamento. Lingue di fuoco che minacciano seriamente Giorgio Pompei che, a quel punto, si sposta da un lato all’altro del balcone ma sempre con una calma “irreale” che lascia esterrefatti i presenti. «E’ in stato di choc», azzarda qualcuno; «Ma perché non tenta di superare il parapetto per cercare di lanciarsi in qualche modo nel balcone sottostante?» si chiede qualcun altro.
Finalmente arrivano i vigili del fuoco con autopompa e autoscala: i mezzi vengono piazzati davanti alla facciata della palazzina. Comincia la lotta contro le fiamme che però, a quel punto, appare troppo tardiva per sperare di salvare la vita all’avvocato. Nel frattempo una squadra dei vigili del fuoco, insieme ai carabinieri, si occupa di controllare tutta la rampa di scale per assicurarsi che nessuno si trovi all’interno degli altri appartamenti. Alla fine verranno evacuati cinque interni e 15 inquilini troveranno ospitalità, per il resto della notte, da parenti e amici.
Intorno alle 2 le fiamme vengono domate dai getti d’acqua ma per l’avvocato 60enne non c’è più niente da fare. La salma viene recuperata dai vigili del fuoco con l’ausilio dell’autoscala e, in seguito, messa a disposizione dell’autorità giudiziaria che disporrà l’esame autoptico.
I carabinieri, che nella stessa nottata hanno acquisito dei filmati da alcuni testimoni che hanno ripreso il dramma anche dalla non distante piazza della Repubblica, hanno aperto le indagini per risalire alle esatte cause del rogo.
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