Il fatto
01.09.2024 - 09:30
Spunta una raffica di prelievi sul conto corrente di due anziani malati che ha assistito durante il suo periodo di permanenza a Latina. Lo ha prosciugato. In tutto ha preso 71mila euro. E poi via. «Mi servono tre giorni per un corso di aggiornamento in Molise e torno». Non si è più visto. E’ sparito.
Mario Eutizia, il badante che si è auto accusato di quattro omicidi, è imputato in Tribunale a Latina per utilizzo indebito di carte di credito nell’ambito di un’inchiesta della Procura condotta all’epoca dei fatti dal pubblico ministero Valerio De Luca. Sono stati diversi i rinvii dell’udienza preliminare. La prima, fissata nel maggio del 2020, è stata rinviata fino ad arrivare ad ottobre del 2021. Il gup Mario La Rosa aveva disposto la sospensione del procedimento disponendo il rinnovo delle ricerche per l’uomo che era irreperibile. I fatti contestati sono avvenuti a Latina e risalgono in un preciso arco temporale: tra agosto del 2017 e gennaio del 2018, quando il badante sembra essere il profilo ideale per assistere una coppia che vive nella zona del centro commerciale Morbella. Marito e moglie non stanno bene e hanno bisogno di assistenza 24 ore al giorno. I requisiti sono quelli richiesti, Eutizia sembra la persona giusta. Inizia e non fa mancare niente, diventa quasi di famiglia, al punto che il figlio della coppia che per motivi di lavoro vive all’estero, lo autorizza ad utilizzare il bancomat per prelevare al massimo 400 euro al mese sul conto corrente, soltanto per le spese mediche e le altre necessità.
on sembrano esserci dubbi sulle doti umane di Mario Eutizia, che nel giro di poco tempo con il suo impegno e la dedizione conquista la fiducia di tutti. Ma non è così, il badante di nascosto arriva a prelevare nel corso di alcuni mesi una cifra consistente: 71mila euro, nello stesso periodo in cui l’anziana che assiste si aggrava e muore. Anche poche ore dopo il decesso della donna - secondo quanto emerge dalle carte dell’inchiesta sui prelievi facili - Eutizia ritira dallo sportello 1500 euro. Qualche settimana dopo chiede un piccolo permesso. E’ il marzo del 2018: «Devo andare a fare un corso». E non torna più. Il suo piano era studiato, perchè aveva già prelevato ingenti somme di denaro. Quando il figlio della coppia lo cerca perchè al lavoro non si presenta temendo che gli sia accaduto qualcosa di grave il telefono cellulare è staccato. Zero. Mistero fitto, nessun messaggio, nessuna risposta e a quel punto l’unica ipotesi è quella di una fuga. I sospetti diventano concreti quando il figlio della coppia va in banca a Latina e chiede di vedere le operazioni sul conto corrente: non crede ai suoi occhi. Al giorno Mario Eutzia prelevava anche 1500 euro. Scatta la denuncia e gli investigatori raccolgono diversi elementi che portano al badante indagato a piede libero. La Procura chiede il rinvio a giudizio, ora ci sarà una nuova udienza preliminare.
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