Il caso
25.09.2024 - 10:28
Questa è la storia di uno studio medico del centro di Formia che avrebbe dovuto chiudere nel 2021 perché da un sopralluogo della Guardia di Finanza e della Asl (Distretto sud pontino) fu rilevata la mancanza di autorizzazione all’esercizio dell’attività, nonché l’assenza della certificazione inerente gli impianti elettrici e messa a terra, oltre al «documento di valutazione dei rischi» e quello del rischio biologico da Covid 19.
Dopo quel controllo sarebbe dovuta intervenire una ulteriore verifica sia da parte della polizia locale di Formia che la Asl per procedere alla chiusura dell’attività. Invece non è accaduto nulla. O meglio: il Comune di Formia ha applicato una sanzione per le violazioni contestate nella tenuta dello studio, con verbale di gennaio 2022, pur restando «sospesa» la verifica sull’agibilità del locale che era risultato non idoneo ad ospitare più persone contemporaneamente, quindi per uno studio medico.
Il giorno della verifica di tre anni fa il titolare dello studio aveva giustificato l’assenza di documentazione sostenendo che essa fosse custodita in un altro luogo, pur prevedendo la legge che le certificazioni debbano essere conservate presso la sede dove si svolge l’attività. A latere intanto è in corso il procedimento penale a carico dello stesso medico accusato di un’altra violazione, ossia la detenzione nella sua residenza privata di medicinali scaduti e sequestrati sempre a ottobre del 2021.
Va ricordato che i controlli della Finanza di Formia che portarono a quello studio rientravano nell’ambito degli accertamenti del rispetto delle norme igienico sanitarie e delle regole più stringenti legati alla profilassi anti Covid. Ossia misure conseguenti all’epidemia che però fecero emergere anche altre anomalie, sulla idoneità dei locali e sulle autorizzazioni all’esercizio dell’attività medica. Lo studio è tuttora aperto, a dimostrazione che i controlli successivi da qualche parte hanno mostrato smagliature.
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