Il fatto
03.11.2024 - 10:30
Gli specialisti delle tecniche fraudolente utilizzate per rubare denaro contante direttamente dagli sportelli automatici di Poste e banche sono tornati a colpire nel capoluogo pontino, ma l’ultimo tentativo è fallito, scoperto da un utente che si è accorto del marchingegno installato dagli sconosciuti e ha allertato le forze di polizia, consentendo agli investigatori di sequestrare lo strumento utilizzato e avviare le indagini per risalire all’identità di chi l’aveva installato.
L’ultimo caso di “cash trapping” si è registrato a Borgo Faiti ed è stato scoperto nei giorni scorsi, a cavallo della festività di Ognissanti. Il nome in inglese scelto per questa tecnica descrive perfettamente lo stratagemma utilizzato dai ladri per intascare i contanti, perché utilizzano delle strumentazioni, di solito realizzate in maniera artigianale, per intrappolare i contanti, che poi è la traduzione letterale del termine impiegato per identificare questa metodologia.
A contattare il numero unico d’emergenza 112 nei giorni scorsi è stato un comune cittadino che si è recato presso lo sportello automatico dell’ufficio postale di via Conti d’Aquino, a Borgo Faiti, per prelevare una somma dal proprio conto corrente: al termine dell’operazione però il Postamat non gli ha erogato la somma di denaro selezionata, sebbene sullo schermo il sistema non gli avesse indicato particolari problematiche. Insomma, era evidente che qualcosa era andato storto, ma l’utente non si è rassegnato, ha controllato meglio la bocchetta dalla quale sarebbero dovute uscire le banconote e si è reso conto che al suo interno c’era una barra di metallo fissa. Sollecitandola è riuscito a tirarla fuori, scoprendo che all’interno c’erano proprio i suoi soldi, bloccati da uno strato di colla.
Era chiaro quindi che qualcuno aveva applicato quella barra metallica col chiaro intento di bloccare l’erogazione dei soldi, ovviamente con l’intento di tornare in un secondo momento per recuperarli. Ma l’intervento dell’utente ha rovinato i piani dei ladri, perché in seguito alla segnalazione, necessaria perché l’ufficio era chiuso in quel momento, sono intervenuti i poliziotti della Squadra Volante che hanno acquisito il marchingegno utilizzato per sottoporlo alle verifiche del caso, quindi segnalare l’accaduto agli uffici investigativi per l’indagine del caso.
In questi giorni sono stati già avviati gli accertamenti per l’acquisizione dei filmati di video sorveglianza registrati dalle telecamere di cui l’ufficio postale è dotato all’esterno, perché i filmati saranno utili a chiarire chi ha installato lo strumento per il “cash trapping” e soprattutto capire se sia riuscito a intascare delle banconote prima dell’intervento della Polizia. Non è escluso infatti che gli autori del raggiro fossero già riusciti a svuotare più volte la barretta metallica prima che l’ultimo correntista potesse accorgersi del prelievo mancato.
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