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Inchiesta Assedio, interdittiva antimafia alla società di Fusco

Il Prefetto firma l’atto amministrativo dopo l’istruttoria che ha accertato il rischio di infiltrazioni criminali

Inchiesta Assedio,  interdittiva antimafia alla società di Fusco

Arriva una nuova interdittiva antimafia per una società di uno degli indagati dell’inchiesta Assedio. L’atto firmato dal Prefetto di Latina Vittorio Ciaramella stavolta è stato emesso nei confronti della M.F. Trasporti dell’imprenditore Antonio Fusco detto Marcello, il provvedimento amministrativo verso l’azienda è stato adottato al termine di un’istruttoria per l’accertato rischio di infiltrazione criminale.

L’imprenditore di Latina da inizio luglio è sottoposto alla misura cautelare degli arresti domiciliari con l’accusa di usura, secondo gli investigatori della Dda di Roma è indiziato di aver partecipato al prestito di denaro in favore di un commerciante di auto, in concorso con due personaggi di vertice del sodalizio di Aprilia riferibile a Patrizio Forniti: Luca De Luca e Marco Antolini, quest’ultimo risultato anche “socio” di Fusco in alcuni investimenti immobiliari.

Con questo atto salgono a dieci le interdittive antimafia firmate dalla Prefettura di Latina da settembre a oggi. Nelle scorse settimane gli atti hanno colpito la Si.Co., impresa riconducibile a Ivan Casentini, la V&GA Costruzioni di Marco Antolini e la controllata Zarah srl, la Nuova Tesei Bus e altre società collegate all’imprenditore di Aprilia Urbano Tesei (la Tesei&Tesei, la San Michele Holding di Cisterna e la Edilcost).

Il provvedimento amministrativo era stato adottato anche nei confronti della Laziale Scavi srl ma l’interdittiva è stata sospesa nei giorni scorsi dal giudice del Tribunale Roma, che accogliendo l’istanza dell’impresa ha disposto il controllo giudiziario della durata di due anni per la società di Aprilia. Per questo è stato nominato un amministratore giudiziario che avrà il compito di vigilare sulla natura e la consistenza di tutti i contratti di appalto e di sub-appalto in essere, nonché esaminare la presenza di collegamenti e di ogni altro rapporto commerciale con le altre ditte, segnalando eventuali anomalie con riferimento ai soggetti colpiti dall’ordinanza cautelare.

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